Mostra in Provincia a Treviso: BART: "Arte al Bar"
TREVISO - Sono 30 foto, 10 opere a colori e 4 elaborazioni grafiche di artisti trevigiani del primo novecento, immagini appartenenti alla fototeca del Foto Archivio Storico Trevigiano della Provincia di Treviso per un allestimento originale: all’interno del bar presente al Sant’Artemio a disposizione dei clienti. Gli artisti sono Arturo Martini, Gino Rossi, Sante Cancian, Giovanni Comisso. L’istallazione artistica resterà esposta fino all’estate e seguirà gli orari pubblici della Provincia. Nel 2014 il Fast raggiungerà una meta importante: i 25 anni dalla fondazione, una data significativa che la Provincia di Treviso intende celebrare con una serie di iniziative espositive.
Si tratta di un appuntamento promosso dal FAST - Foto Archivio Storico Trevigiano della Provincia di Treviso - per diffondere, in maniera capillare, la cultura, avvicinando l’arte fotografica alla gente. Questo modo di esporre, già in voga agli inizi del secolo scorso, è oggi diventato molto diffuso nelle città d’arte: nei locali pubblici (da sempre punti di aggregazione), come nelle gallerie d'arte, dove la fotografia emerge significativa dalle pareti. Questa Installazione non vuole essere una mostra, bensì un'occasione di incontro con l'arte; una curiosa avventura nel mondo della fotografia, dove il contatto immediato con le persone e l'ambiente familiare del caffè favoriscono lo scambio di pareri e gusti.
“Con questa istallazione s’intende rappresentare il momento magico dell' arte a Treviso che fiorì nella prima metà del 900 quando alcuni giovani artisti scossero la sonnolenta città di provincia e cercarono di far valere gli umori nuovi della società. Era l'alba del Futurismo che tanto cambiamento portò nell' arte Italiana. Questi giovani artisti erano ben decisi ad affermare la loro verità anche andando contro alle abitudini dei benpensanti. Al centro della scena vi sono le immagini di quattro trevigiani illustri: Giovanni Comisso e Arturo Martini, Gino Rossi e di Sante Cancian”, ha ricordato l’assessore alla Cultura della Provincia di Treviso, Silvia Moro.
BIOGRAFIE ARTISTI
ARTURO MARTINI
Treviso 1889 - 1947
Libero da schemi e aperto al futuro, Arturo Martini è il più importante scultore del ‘900 italiano.
Nel 1907, nella sua città s'inaugura la Iª mostra d'arte trevigiana, che ospita dodici sue sculture, dove l'elemento che maggiormente irrompe è la totale libertà costruttiva, scevra da ogni dettame accademico. Indubbiamente sensibile alle esigenze di rinnovamento, stilla nuova linfa nell'apatia della scultura italiana. Il suo vero interesse è la figura e la sua idea di armonia; l'interpretazione della figura femminile è la sua poesia che esprime anche passando attraverso il Mito, con una ricerca formale esasperata, trasmettendone vibrazioni e tensioni sciolte dal suo sentire moderno.
I suoi materiali sono: ceramica, bronzo, legno, marmo, pietra, gesso. Nel 1918 pubblica il volume Contemplazioni, uno dei più importanti libri d’artista senza parole.
GIOVANNI COMISSO
Treviso 1895 - 1969
Figura eccentrica e sottovalutata del Novecento letterario trevigiano, uomo entusiasta e dal marcato vitalismo, ebbe in vita fama modesta e rari riconoscimenti.
Fu autore di romanzi e racconti, di libri di ricordi e corrispondenze giornalistiche (collaborò, come inviato speciale, per la Gazzetta del popolo e successivamente per il Corriere della sera).
Felicissimo il suo esordio narrativo con Il porto dell'amore (1924), cui seguiranno il diario limpido e dolente di Giorni di guerra (1930) e molti gli scritti di varia natura. Con La mia casa di campagna (1968) si conclude la sua produzione letteraria.
Stimato dai nomi di punta della letteratura a lui contemporanea (Gadda e Montale, Saba e Svevo), appassionato d’arte tanto che Montale definì il suo mondo “tutta una meraviglia visiva”.
GINO (Luigi) ROSSI
Venezia 1884 – Treviso 1947
Una vicenda umana tra le più affascinanti della prima metà del '900. Uomo d’intelletto acuto, ironico, sensibile ed inquieto, verso i 40 anni si ammalò di depressione. Non frequentò alcuna scuola d’arte
e da autodidatta, consapevole del provincialismo del proprio ambiente, si confrontò con i più grandi artisti europei.
Attraverso i suoi viaggi scoprì la Francia, prima Parigi (che raggiunge con Arturo Martini), poi la Bretagna. Le influenze di Gauguin, Van Gogh, Cézanne e del cubismo gli aprirono la strada dapprima a colori esaltanti e successivamente alla linea, tramite una rigorosa ricerca formale. Dipinse
paesaggi, figure e nature morte, definite nell’ultimo periodo “costruzioni”.
In lui non ha fine la ricerca perenne di un'arte nuova, sostiene e partecipa a numerose esposizioni, ed in particolare la Mostra d’Arte Trevigiana.
SANTE CANCIAN
Castello Roganzuolo 1902 - Treviso 1947
Riconosciuto dalla critica come uno dei protagonisti dell’arte trevigiana della prima metà del ’900, si trasferisce a Treviso nel 1911.
Disegnatore e pittore autodidatta, inizia la sua carriera artistica come caricaturistica per il giornale satirico trevigiano Cagnan, esponendo per la prima volta ne 1923. la sua mano di illustratore lo porta ad essere lineare ed essenziale nelle caricature nei ritratti, ma anche nei paesaggi. Si oppone al realismo di fine Ottocento, ma non entra a far parte neppure delle avanguardie.In questi primi anni lavora come pubblicitario con una produzione di manifesti liberty.
Tra il 1925 e il 1931, il suo carattere inquieto lo porta più volte a cercare ispirazione a Parigi e a Bruxelles. Tornato a Treviso, si dedica completamente alla pittura e al disegno, trovando spunti tra la gente comune che incontra per le strade, nelle osterie e alle feste paesane.