I PEM nello spettacolo "Risveglio di primavera"
Uno spettacolo tra flussi di corpi danzanti, recitazione e canto che mette in relazione la Germania di fine Ottocento ai turbamenti che vivono i teenagers di oggi. Domenica 6 agosto alle 18.30, sull’erba curata, all’ombra dei grandi alberi nel giardino di Casa Margherita che aprirà per l’occasione a Loria, l’emergente compagnia teatrale PEM Potenziali Evocati Multimediali darà vita a “Risveglio di primavera”, regia di Gabriele Vacis, tratto da “Risveglio di primavera” scritto nel 1891 da Frank Wedekind, il cui sottotitolo è “Tragedia di fanciulli”. In scena Andrea Caiazzo, Lucia Corna, Lucia Raffaella Mariani, Erica Nava, Enrica Rebaudo, Edoardo Roti, Letizia Russo, Lorenzo Tombesi, Gabriele Valchera. Una pièce sulle tensioni adolescenziali che nascono dalla discrepanza tra crescita dei corpi e immaturità psicologica, nell’età dei complessi di inferiorità, delle paure e speranze condivise con i coetanei. Risveglio di primavera racconta “una generazione che non sa di essere persa. Come tutte le generazioni di adolescenti”, le parole di Vacis. “Gli adulti sono muti, non hanno le parole per reggere il cambiamento che sta arrivando, e quando parlano non sanno cosa dire. I ragazzi sentono il loro corpo cambiare, non ci sono maestri che possano insegnargli come si fa a sopravvivere. E così il sesso, lo stupro, l’aborto, l’omosessualità e il suicidio vanno a braccetto con i compiti di matematica, i nastri rosa da passare nelle camicie, i nontiscordardimé da cogliere al fiume”.
Lo spettacolo era nato come saggio di diploma della Scuola per attori del Teatro Stabile di Torino nel 2021. Ma poi, i giovani attori professionisti, invece di intraprendere la carriera autonomamente, hanno scelto di unire le forze, dando vita ad un’impresa sociale, denominata Potenziali Evocati Multimediali, rielaborando e mettendo in scena lo spettacolo, sotto la guida del loro insegnante, Vacis. Una compagnia che si occupa di arte, pedagogia e cura, che propone un “teatro aperto” in cui l’esperienza teatrale favorisce l’interazione, partecipazione ed inclusione sociale. “Un grande ringraziamento a Duccio Caspon che riapre le porte di questa splendida oasi tra due corsi d’acqua, il Muson e il Musonello, un luogo magico che dà la sensazione di trovarsi in un’isola”, sottolinea l’Assessore alla Cultura di Loria Michele Guidolin.
“Un punto di riferimento storico per la comunità locale perché la casa al centro del giardino un tempo fu mulino, cuore pulsante della vita rurale d’un tempo che oggi diventa luogo di cultura e condivisione. Abbiamo fortemente voluto come Amministrazione Comunale di Loria questo spettacolo perché mette al centro i giovani, in linea con le molteplici iniziative che stiamo portando avanti per e con le nuove generazioni, da “Ci Sto? Affare fatica!”, a progetti di orientamento e tutoraggio rivolti ai giovani per contrastare la perdita di anni scolastici o la dispersione scolastica, alle occasioni di approfondimento per genitori, cercando così di offrire ai giovani opportunità di scoperta delle proprie aspirazioni e di realizzazione di se stessi”. L’appuntamento è l’ottava tappa di Centorizzonti Estate in cui “Accadono sortilegi e sogni ragazzini”.
Biglietti 12-10 euro, gratuiti fino ai 14 anni. Apericena su prenotazione.
Prevendita ticket online: eventbrite.it Prenotazioni: Tel. 371 1926476; info@echidnacultura.it
Biglietteria:In loco, un’ora prima dell’inizio. In caso di maltempo lo spettacolo si svolgerà al Teatro Parrocchiale di Ramon di Loria
Note di regia di Vacis
Quando Frank Wedekind ha scritto Risveglio di primavera, tra il 1890 e il 1891, avevano tredici anni Stalin, Albert Einstein, Robert Walser, Lev Trotsky, Paul Klee. Ma nei suoi personaggi tredicenni di allora – abbiamo scoperto – splendono gli stessi dolori dei tredicenni di oggi, i ragazzi nati nel 2008, che ascoltano Billie Eilish e XXXTentacion, che sanno cos’è una crisi economica perché ci sono nati dentro, che possono sapere le cose del mondo perché il mondo non finisce nel bosco fuori la loro città, perché quei confini non esistono più. Ma c’è chi continua ad erigere muri sempre più alti.
Com’è possibile che questa Germania di fine Ottocento sia così vicina a noi? Com’è possibile che Frank Wedekind abbia visto tra le maglie del tempo i suicidi dei ragazzi, l’educazione sentimentale ancora oggi inesistente, il dolore di chi “recita la parte di Barbablù”?
Con questo spettacolo cerchiamo di restituire lo stupore di questa scoperta. E, insieme, la vita che scorre nei giovanissimi attori, i sogni che ognuno di loro porta con sé, dopo tre anni di vita trascorsi insieme, dal mattino alla sera.
Questo Risveglio di primavera non nasce nel mese di creazione che ha preceduto il debutto del saggio. E non nasce neanche nei mesi prima, quelli in cui abbiamo studiato il testo, lo abbiamo tradotto, riscritto, indagato. Nasce da tre anni di dolori, gioie, desideri,
speranze, a volte esaudite a volte disilluse. Nasce da quei giorni di ottobre 2018 in cui i ragazzi si sono incontrati per la prima volta, per provare insieme a essere attori. E così, insieme, hanno dato alla luce questo spettacolo.
In tutti i sensi, visto che non ci sarà buio in sala. Proviamo a guardarci negli occhi veramente.
Proviamo a portare in scena i corpi e le voci, un organismo vivente. Proviamo a tornare vivi insieme, “lasciando tutto splendere”.