Agli Spazi Bomben la presentazione del libro "Sclavanie"
Con la presentazione di "Sclavanie" (Penisola Edizioni, 2021), un libro che racconta la riscoperta di un microcosmo geografico al confine tra Italia e Slovenia, prosegue, venerdì 18 novembre alle ore 18, nell’auditorium degli spazi Bomben di Treviso (e in streaming sul canale YouTube della Fondazione Benetton Studi Ricerche), il ciclo di incontri pubblici Editoria e paesaggio: la fotografia contemporanea come ricerca, dedicato al dialogo tra paesaggio e fotografia contemporanea nell’ambito editoriale e non solo, organizzato dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche in collaborazione con lo spazio culturale Lab27.
La rassegna, a cura di Steve Bisson (docente e direttore del Dipartimento di Fotografia al Paris College of Art e direttore artistico di Lab27) e Patrizia Boschiero (coordinatrice del Premio Carlo Scarpa e responsabile delle edizioni della Fondazione Benetton), sta proponendo quattro appuntamenti tra ottobre e dicembre 2022, che mettono al centro della discussione altrettanti progetti editoriali che stimolano il dibattito sull’utilizzo del medium fotografico nell’ambito delle pratiche di studio del territorio e della sua rappresentazione. Una gamma di metodi e punti di vista che testimoniano il potenziale progettuale della fotografia quando interseca i temi del paesaggio. Sclavanie racconta la riscoperta di un’area montana ove affondano le radici dell’autore Davide Degano: la cosiddetta “Slavia friulana”, la regione storica che si estende dalle valli del Torre e del Natisone fino alla Val Resia, al confine con la Slovenia, definita “Sclavanie” in toponimo friulano.
Attraverso un riesame attivo, critico e consapevole del “locale” è indagata la memoria comune tramandata agli abitanti. Con uno sguardo etnografico, a partire dalle forme dell’abitare, dai rapporti con l’ambiente, e dalle pratiche di comunità, l’autore isola elementi e suggestioni culturali. Grazie alle fotografie, tali elementi narrativi possono essere osservati rispetto alle minacce e opportunità del contemporaneo favorendo una lettura prospettica inedita. Esplorare i temi che più caratterizzano quest’area, come l’emigrazione e lo spopolamento dei piccoli borghi, diventa allora un’occasione per riflettere sui valori dell’abitare e del fare comunità, sulla loro trasformazione, degrado, estinzione ma anche riscoperta e fioritura. Che opportunità offrono questi territori? A quali vocazioni rispondono? Come possono competere nelle trame del globalismo metropolitano?
La dimensione borgo montano non solo come strategia nostalgica di riposizionamento, ma reale chance di rigenerazione di tessuti capaci di garantire occupazione e qualità del vivere come in pochi altri contesti. In questa logica i contributi testuali e le analisi maturate sul campo da Livia Raccanello (antropologa) e Michael Biesmann (urbanista) offrono un’occasione di approfondimento sul tema.
Il libro sarà presentato dall’autore, il fotografo Davide Degano, e dall’architetto Donatella Ruttar, attuale curatrice del Museo di paesaggi e narrazioni a San Pietro al Natisone, insieme ai curatori del ciclo.
Il ciclo Editoria e Paesaggio si concluderà venerdì 2 dicembre alle ore 18, nella sede della Fondazione Benetton e in streaming, con Rive, Piere, Casère e il popolo delle colline (Antiga Edizioni, 2022): un progetto, una mostra fotografica, un libro. Con gli autori Miro Graziotin, Arcangelo Piai, Corrado Piccoli, insieme ai curatori del ciclo.
Ingresso libero.
Auditorium degli spazi Bomben, via Cornarotta 7, Treviso, e in streaming sul canale YouTube della Fondazione Benetton Studi Ricerche. Per maggiori informazioni: www.fbsr.it
Davide Degano
Laureato in Arti Visive e Design, con specializzazione in Fotografia, presso l’Accademia delle Belle Arti ( Royal Academy of Arts, KABK ) dell’Aia, Olanda. Privilegia storie e progetti di medio e lungo termine nei quali esplora il concetto di “locale” nelle sue varie e possibili declinazioni territoriali (regionalismo, la provincia, identità nazionale, minoranze etniche o linguistiche, il margine) muovendo talvolta da storie, luoghi e avvenimenti legati al vissuto familiare.
La metodologia d’indagine e di documentazione ha un orientamento etno-fotografico e privilegia temi legati allo studio della memoria, lingue, tradizioni e radici che affondano su territori e al contempo si misurano con le pressioni e modificazioni del presente.
Nella pratica fotografica fa ampio uso della ritrattistica contestualizzata rispetto ai segni del paesaggio. Il lavoro è integrato da video, materiale d’archivio, dialoghi che oscillano tra relazioni interdisciplinari con esperti e rapporti con gli abitanti, nel tentativo di sviluppare narrazioni a partire dal confronto dinamico e l’osservazione comunitaria. Rappresentato dalla galleria Studio Faganel di Gorizia.