Concerto con Aleksandar Sasha Karlic & Yefira
Sabato 4 giugno alle ore 20.30, con il concerto “Sepharad. Sarajevo, chico Yerushalaim”, si conclude nella suggestiva cornice della chiesa di San Teonisto di Treviso la nona stagione concertistica del progetto Musica antica in casa Cozzi, promosso dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche e dall’associazione almamusica433, con la direzione artistica di Stefano Trevisi.
Protagonisti dell’ultima serata saranno Aleksandar Sasha Karlic & Yefira (Aleksandar Sasha Karlic, voce, oud, saz; Simona Gatto, canto, percussioni; Fabio Resta, nay, kaval, gajda; Diego Resta, tambur, kemançe, gadulka), che si esibiranno con la partecipazione straordinaria del hazzan Asher Alkalay, canto, qanun; e della danzatrice Mirella Maciariello. Il concerto sarà preceduto alle ore 18 da un incontro/aperitivo con gli artisti al Caffè Caffi di Treviso.
La stagione, intitolata Mind the Music! Oltre i confini, si ispira ai temi di Treviso Contemporanea, iniziativa condivisa di Fondazione Benetton e Fondazione Imago Mundi, articolata nella proposta di tre mostre sul tema “Mappare il mondo” (aperte a Ca’ Scarpa, alle Gallerie delle Prigioni e nella Chiesa di San Teonisto fino al 29 maggio), e in particolare alle suggestioni dell’esposizione Mind the Map! La nuova edizione esplora infatti la musica intesa come viaggio, partendo dalla consapevolezza che la musica come le mappe è un ibrido culturale, non circoscrivibile nel recinto del definito.
Il concerto “Sepharad. Sarajevo, chico Yerushalaim. Maqam, la radice comune della musica e le musiche degli ebrei sefarditi dei Balcani, della Turchia e del Medio Oriente” ci condurrà nel cuore dei Balcani.
L’ensemble Yefira (“ponte” in greco moderno) nasce infatti dall’incontro tra il cantante, compositore e polistrumentista italo-serbo-greco Aleksandar Sasha Karlic e alcuni tra i migliori musicisti italiani specializzati nei repertori dell’Est Europa e del Medio Oriente: Simona Gatto, Fabio Resta e Diego Resta. Il gruppo propone una formazione composta da voci e autentici strumenti antichi tradizionali dei Balcani, coltivando sia i repertori cosiddetti “classici” che quelli più conosciuti e più propriamente “popolari”. Lo scopo è gettare ponti tra le genti e le culture, grazie al potere della musica di trascendere facilmente ogni confine di geografia, storia, religione, etnicità, ritrovando nel vortice dei suoni di un passato apparentemente lontano un nostro futuro in viaggio.
Per informazioni:
Incontro Caffè Caffi ore 18:
via Manin 73, Treviso.
Ingresso su prenotazione, aperitivo 8 euro, T 0422 1840814.
Concerto ore 20.30:
Chiesa di San Teonisto, via San Nicolò 31.
Biglietti: intero 15 euro, ridotto 12 (under 26, over 65). Prevendita su liveticket.it o presso la segreteria della Fondazione Benetton, lun–ven ore 9–13, 14–17.
Programma del concerto
Cifte, cifte / El dia de Purim
Adon aselikhot
Ha – Shem shamati
Hicaz mandira
Ir me kiero madre a Yerushalaim/Mawwal
Una matica de ruda/Dos amantes
El dio alto
Huseyni saz semai
Ashira l’adonai
Agadelha
La rosa enflorece
Nagila aleluia
Biografia artisti
Aleksandar Sasha Karlic, nato in Jugoslavia, dopo l’avvio degli studi musicali a Belgrado, si trasferisce in Italia nel 1984, dove studia presso la Scuola di Musica di Fiesole, il Conservatorio “G. Verdi” di Milano e il Conservatorio “A. Boito” di Parma.
Si perfeziona in seguito in prassi esecutiva della musica antica con Jakob Lindberg, Christopher Wilson, Jesper Boye-Christensen, Anner Bylsma, Roberto Gini. Dopo il diploma in liuto e chitarra barocca si dedica sempre più spesso ai vari rami della musica etnica, con particolare riguardo all’oud e agli altri liuti orientali, alle percussioni tradizionali, nonché all’uso della voce. Parallelamente coltiva interessi di antropologia e storia delle religioni, con particolare riferimento all’area mediorientale e balcanica. Dal 1995 divide la sua attività equamente tra la musica antica e quella tradizionale. Ha all’attivo diciannove cd per varie case discografiche italiane, europee e giapponesi.
Simona Gatto inizia gli studi di violino con il M° Ezio Lappano e di tecnica vocale con il M° Carla Sconosciuto. Studia percussioni africane con Sakou Kande, e segue laboratori di percussioni cubane con Peppe Sannino presso la scuola “Musicisti associati” di Napoli. Contemporaneamente suona e canta in diverse formazioni di latin jazz, bossa nova, jazz e world music. Nel 2012 si appassiona alle musiche modali extraeuropee e segue corsi di canto classico Ottomano con Ahmet Erdogdular, tamburi a cornice con Zohar Fresco, musica modale con Christos Barbas, musica afghana con Daud Khan Sadozai presso la Labyrinth School di Creta, diretta da Ross Daly. Nel 2013 studia Canto indiano di stile Khayal con Sangeeta Bandyopadhyay a Calcutta e stile Dhrupad con i Gundecha Brothers a Bhopal (India). Attualmente collabora con diversi artisti e progetti musicali nell’ambito della musica antica, world ed extraeuropea.
Fabio Resta, da sempre si occupa di musiche tradizionali approfondendo il repertorio e le prassi esecutive di flauti, cornamuse e percussioni del vicino Oriente (kaval e gajda in Macedonia, ney in Turchia) e del Medioevo europeo. Particolarmente interessato alle musiche di tradizione orale, ha compiuto diversi viaggi nei Balcani e in Turchia, dove la musica viene tuttora insegnata rispettando un percorso tradizionale, assimilando i diversi linguaggi modali e le prassi esecutive che accomunano il panorama musicale del Medioriente e del Mediterraneo. Ha studiato e collaborato con importanti personalità del mondo delle musiche tradizionali tra cui Marco Ferrari, Aleksandar Karlic, Stef?e Stojkovski, Christos Barbas, Kemal Karaöz, Salih Bilgin.
Cura attraverso l’ensemble Meraklija la diffusione e la ricerca sulla musica macedone tramite l’attività concertistica e quella didattica.
Diego Resta, musicista ed etnomusicologo, ha studiato liuti a plettro e ad arco con diversi maestri in Macedonia e in Turchia investigando, oltre che la tecnica e il repertorio degli strumenti dell’Europa medievale, anche i linguaggi delle tradizioni balcaniche e turco-ottomane. Si specializza nell’interpretazione delle forme musicali macedoni di estrazione popolare attraverso il liuto a manico lungo Tambura. Contemporaneamente esegue ricerca e interpreta attivamente il repertorio classico ottomano, interessandosi particolarmente alle composizioni di appannaggio secolare e mistico.
Asher Alkalay (nome secolare Stefan Sablic) è cantore e Baal Kore della sinagoga di Belgrado “Sukat Shalom”. I suoi vari interessi come le sue numerose ricerche e studi in Israele, Serbia, Turchia e Tunisia lo hanno dotato di mezzi necessari per un’approfondita e sistematica ricerca sulla tradizione musicale sefardita, come sulle tradizioni di altre nazioni che hanno condiviso il paesaggio storico, geografico e culturale dei Balcani, del Mediterraneo e del Medio Oriente nei secoli passati.
Stefan è anche un riconosciuto regista teatrale, che ha diretto numerose produzioni con vari teatri in patria e all’estero. È fondatore dell’Ethno Fusion Fest, un festival musicale internazionale che si propone la promozione dell’eredità musicale di culture marginalizzate e sottorappresentate in Serbia, come nel contesto più ampio balcanico e mediterraneo. Questo festival, che si svolge ogni estate nel cortile della sinagoga di Belgrado, ha da poco festeggiato il suo decimo anniversario.
Mirella Maciariello ha conseguito il diploma di Arte Drammatica presso l’Accademia dei Filodrommatici di Milano nel 1987.
Negli anni, ’90, l’incontro con Vassilij Scorik, Nicolaij Karpov e Jurij Alschitz l’ha portata ad approfondire i suoi studi presso il Teatro Scuola di Arte Drammatica di Mosca del Maestro Anatolij A. Vassiliev, recitando poi in spettacoli da lui diretti.
Ha preso parte in diversi spettacoli teatrali, tra cui: “La trilogia della villeggiatura” di Goldoni, regia Silvano Piccardi; “Non tutti i ladri vengono per nuocere” di Dario Fo, regia Giorgio Gallione; “Guappo di Cartone” di Raffaele Viviani, regia di Armando Pugliese; “Uomo e galantuomo “di Eduardo De Filippo, regia Ugo Gregoretti.
Per la produzione del Piccolo Teatro di Milano ha recitato in “Quartett” di Heiner Muller, regia Emil Hrvatin e ne “I giganti della montagna” di Luigi Pirandello, regia Giorgio Strehler.
Con la regia di Anatolij A. Vassil’ev ha recitato nello “Ione” e in “Ippia Minore”, tratti dai dialoghi di Platone e in “Ciascuno a suo modo” di Luigi Pirandello.
Nel 2000, inizia la sua formazione in danza contemporanea egiziana, Hilal dance, con Sabina Todaro e la Maestra Suraya Hilal. Nel 2009 entra a far parte della Iskandar Dance Company lavorando in diverse produzioni tra cui “Burning Lands” e “El Hourria”.
Organizza laboratori e spettacoli per le scuole dell’infanzia di Milano e fa parte di un gruppo di ricerca teatrale condotto da Gabriele Calindri e Elisabetta Ratti.