Le mafie in Veneto, se ne parla a Treviso il 17 marzo
Quante sono le imprese venete in odore di mafia? Come si insinua nel sistema produttivo la malavita organizzata? Le infiltrazioni nel terreno degli appalti pubblici e nel sistema dei subappalti e i pericoli della dislocazione delle risorse del Pnrr. Dall’edilizia alla gestione dei rifiuti, dal manifatturiero alla Sanità, quali i settori maggiormente a rischio. Questi alcuni interrogativi e temi che saranno presentati e dibattuti giovedì 17 marzo dalle ore 15 alle 17 in Auditorium CGIL di via Dandolo a Treviso nel confronto aperto dal titolo “Le mafie in Veneto, come entrano e perché” promosso dal Sindacato dei Pensionati della CGIL del Veneto e Trevigiano.
All’incontro Antonio Parbonetti dell’Università degli Studi di Padova presenterà la ricerca “Aziende criminali: la presenza delle organizzazioni mafiose in Veneto”. Seguiranno un momento di dibattito e le conclusioni di Rosanna Bettella, segretaria regionale SPI CGIL Veneto. L’evento si svolgerà in presenza muniti di green pass e sui canali online della CGIL e SPI CGIL di Treviso e SPI del Veneto.
«Il Veneto e la provincia di Treviso rappresentano per le organizzazioni criminali una terra di conquista più che appetibile - afferma Vigilio Biscaro, segretario generale SPI CGIL di Treviso -. Dati alla mano cerchiamo di definire questo odioso fenomeno, per comprenderne le dinamiche e analizzare le falle normative e i punti deboli del nostro sistema pubblico e produttivo al fine di contrastarne la diffusione. Sviluppo della cultura della legalità, sostegno all’economia pulita e al buon lavoro, controlli stringenti, queste sono le armi che possiamo e dobbiamo mettere in campo a tutti i livelli».