Lo straordinario talento di Anna Tifu domani al Teatro Mario Del Monaco
Dopo il successo del Concerto di Natale del Virginia State Gospel Choir, riparte la rassegna concertistica del Teatro Mario Del Monaco con un appuntamento tra i più attesi della stagione 23/24. Domani, martedì 20 febbraio alle ore 20, il palcoscenico trevigiano accoglierà per la prima volta una delle più straordinarie violiniste della scena internazionale, Anna Tifu, accompagnata al pianoforte da Giuseppe Andaloro, per un coinvolgente Recital violino e pianoforte. I due musicisti saranno impegnati in un programma incentrato su alcuni capolavori della letteratura violinistica di Maurice Ravel e Sergej Prokof’ev. Un appuntamento che conferma la vocazione musicale del teatro trevigiano e che dà il via a un 2024 di concerti che vedrà protagonisti grandi nomi della scena nazionale e internazionale: il fuoriclasse del pianoforte Arcadi Volodos il 7 marzo, il Maestro Filippo Faes con il Quartetto di Cremona il 19 marzo e la promessa del violino Vikram Francesco Sedona con l’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta guidata da Massimo Raccanelli il 23 aprile.
Vincitrice nel 2007 del prestigioso concorso internazionale George Enescu di Bucharest, Anna Tifu è considerata una delle migliori interpreti della sua generazione. Nata a Cagliari, ha iniziato lo studio del violino all’età di 6 anni sotto la guida del padre e a suonare in pubblico a 8 anni, vincendo il primo premio con Menzione Speciale di Merito al Concorso di Violino Città di Vittorio Veneto. A 11 anni ha debuttato come solista con l’Orchestra National des Pays de la Loire e l’anno dopo alla Scala di Milano. Ha studiato a Cremona con Salvatore Accardo e nel 2004 consegue il Diploma d’Onore all’Accademia Chigiana di Siena, per poi specializzarsi ulteriormente negli USA e a Parigi. È regolarmente ospite dei principali contesti musicali internazionali e può vantare collaborazioni con figure di spicco del mondo della musica e dello spettacolo tra cui Ezio Bosso, Mario Brunello, Michael Nyman, Carla Fracci e Andrea Bocelli. Recente è il suo debutto per la casa discografica Warner Classics, in duo con il pianista Giuseppe Andaloro.
E proprio il pianista siciliano, pluripremiato nei più prestigiosi concorsi internazionali – fra cui il “Ferruccio Busoni” di Bolzano, il London Piano Competition, Porto, Sendai, Hong Kong – accompagnerà Anna Tifu nell’appuntamento trevigiano. Giuseppe Andaloro ha iniziato giovanissimo una intensa attività concertistica, proponendo al pubblico un vasto repertorio che spazia dal Rinascimento alla musica moderna e contemporanea. Insignito nel 2005 del premio per meriti artistici conferito dal Ministero Italiano dei Beni e delle Attività Culturali, è stato ospite di importanti festival e nelle più prestigiose sale del mondo, collaborando con direttori del calibro di Vladimir Ashkenazy, Gianandrea Noseda, Andrew Parrott, e con artisti quali Sarah Chang, Giovanni Sollima, Sergej Krylov e John Malkovich.
Nel recital di domani la prima parte del programma sarà interamente dedicata al compositore franco basco Maurice Ravel con la Sonata n.2 in sol maggiore per violino e pianoforte e la conturbante rapsodia Tzigane op. 76. Maurice Ravel (1875-1937) è convinto dell’incompatibilità tra violino e pianoforte e nella sua seconda sonata i due strumenti vengono spesso impiegati per dichiarare la loro incomunicabilità, apertamente contro ogni tentativo di amalgama. Il compositore è infatti interessato a esplorare le capacità idiomatiche dei singoli strumenti in diversi meccanismi perfettamente congegnati e contaminati dai nuovi ritmi americani, per ottenere un risultato della massima eleganza. L’interesse per i congegni e le macchine caratterizza anche il compositore russo Sergej Prokof’ev (1891-1935), capace di momenti di esasperata tensione ritmica, ma anche di spensierato o profondo lirismo nell’introdurre i personaggi, o di elegante grandiosità nel descrivere la rivalità tra le famiglie nella suite tratta dal suo balletto di maggior successo, Romeo e Giulietta, che apre la seconda parte del concerto. Chiude il programma una fantasia sui temi più coinvolgenti di una delle opere più innovative e rivoluzionarie del secondo Ottocento, Carmen di Pablo de Sarasate (1844-1908), la cui efficacia melodica ha influenzato i maggiori virtuosi e compositori anche nel secolo successivo.