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Cantina Montelliana, accordo con il comune per l’avvio di un nuovo vigneto

Raggiunta l'intesa per la realizzazione di un nuovo vigneto in un'area da trentamila metri cubi di volume edificabile in cui non si costruiranno più case ma si darà spazio al verde

MONTEBELLUNA E’ stato approvato all’unanimità, nella commissione urbanistica presieduta da Sergio Zanella, l’indirizzo favorevole alla sottoscrizione di un accordo tra la cantina Montelliana e il Comune di Montebelluna per la riconversione urbanistica dell’area di proprietà privata, oggi a destinazione residenziale. Spariscono in questo modo trentamila metri cubi di volume edificabile in un’area di pregio ambientale.

Spiega il sindaco, Marzio Favero: “La richiesta pervenutaci dalla Cantina Montelliana ci è parsa da subito una sfida interessante. Da un lato, infatti, ci consente di eliminare una previsione di sviluppo residenziale impattante con il contesto paesaggistico, dall’altro si poneva la questione di quale risposta qualificata dare alla richiesta di realizzazione di un vigneto in un periodo segnato dalla preoccupazione per la diffusione della monocoltura dell’uva e degli effetti ambientali dei trattamenti fitosanitari. Anche a fronte della preoccupazione espressa dall’opinione pubblica, nonché dal consigliere del M5S Carmine Bianco, abbiamo aperto un tavolo di trattative con il presidente della Cantina Montelliana, Andrea Dalla Porta. Si è trattato di un confronto franco mirante a conciliare gli interessi della comunità con quelli dell’impresa. Il risultato è riassumibile nei tre punti qualificati contenuti nell’accordo.

In primo luogo la Cantina si impegnerà a realizzare un vigneto con cloni che richiedono un basso numero di trattamenti, comunque di tipo biologico. In secondo luogo la Cantina accetterà che il Comune ricorra, quale autorità di controllo, a soggetti terzi come Università, Istituti di ricerca al fine di assicurare la compatibilità ecologica. In terzo luogo, la Cantina si impegnerà a versare una perequazione di centotrentamila euro al Comune per contribuire a realizzare nell’area pubblica attualmente data in gestione al comitato festeggiamenti di Caonada, una nuova struttura, a norma, per le attività del comitato festeggiamenti, per le esigenze del comitato civico e della comunità chiedendo una decina di giornate di disponibilità all’anno per le proprie attività istituzionali. Insomma, il nuovo accordo da un lato elimina il rischio dell’edificazione di condomini ai piedi del Montello, dall’altro pone la sfida di una agricoltura ecosostenibile, peraltro nel momenti in cui entra in vigore il nuovo regolamento che limita l’uso dei fitofarmaci”. Spiega il presidente della Cantina Montelliana, Andrea Dalla Porta: “Con questo accordo la Cantina si è messa a disposizione della comunità, avendo un occhio di riguardo per la popolazione ed il territorio. Sebbene non abbiamo ancora definito la varietà che andremo a coltivare, è certo che la coltura riguarderà dei cloni resistenti, un innovativo sistema di viticoltura che sta riscuotendo successo anche in ambiti internazionali. Si tratta di una coltura che non ha nulla a che vedere con il prosecco e che non necessita di particolari trattamenti, al massimo 2 o 3 all’anno rispetto agli oltre dieci che vengono praticati normalmente nelle altre colture. L’idea è quella di utilizzare il vino prodotto per realizzare una bottiglia speciale della Cantina. Inoltre, il vigneto avrà anche una funzione di rappresentanza perché, essendo affianco alla cantina, potrà essere visitato direttamente dai clienti, anche esteri.

Questo accordo e l’avvio del vigneto è solo un altro passo di un percorso iniziato due anni fa e che ci ha visto promuovere tra i soci una produzione sostenibile ed ora è la stessa Cantina ad essere protagonista di questa ecosostenibilità”.Prosegue il sindaco: “Fa piacere che un soggetto imprenditoriale collettivo come la Cantina Montelliana, punti sulla ricerca scientifica per l’innovazione nelle attività colturali in modo da rispettare le esigenze dell’ecosostenibilità. Credo che questo accordo si ponga come esperienza pilota a livello regionale in un contesto di riflessione per conciliare le ragioni dell’economia, della salute e del rispetto dell’ambiente. Ringrazio il presidente Dalla Porta per aver accettato il dialogo con l’ente pubblico su questo tema evitando le scorciatoie, pur ammesse dalla legge, per la conversione dell’area a fini agricoli. E’ davvero apprezzabile che tutte le forze politiche presenti in Commissione abbiano espresso un indirizzo a favore di questo accordo ed è su questo rapporto franco tra maggioranza, minoranza e soggetti privati che si può fondare una politica urbanistica più responsabile”. Conclude il presidente della Commissione urbanistica, Sergio Zanella: “Avevamo discusso molto in maggioranza e approfondito questo tema delicato perché era giusto trovare un equilibrio rispondendo alle esigenze pubbliche e a quelle private. La sensibilità e la responsabilità dei commissari è andata nella stessa direzione arrivando ad un accordo positivo”.

Infine, proprio nel momento in cui si è raggiunto l'accordo, è entrato in vigore un regolamento dedicato al rispetto dell’ambiente. E’ stato infatti approvato martedì sera in consiglio comunale il nuovo regolamento sull'impiego dei fitofarmaci. Spiega il presidente del consiglio comunale, Adriano Martignago: ”Il regolamento approvato ieri sera sui fitosanitari prende spunto dal regolamento regionale ed è stato oggetto di condivisione a livello territoriale in tutti i comuni compresi nell’area della DOCG Asolo e Montello da Borso del Grappa a Nervesa comprendendo anche Trevignano. L’intento, a seguito dei vari incontri tra le amministrazioni, associazioni di categoria, Consorzio di tutela e altri portatori di interesse, era quello di condividere un regolamento in maniera tale da avere uno strumento unico e uguale per tutto il territorio, evitando così ci fossero delle interpretazioni diverse o difformità da Comune a Comune che sicuramente avrebbero creato confusione o incomprensione tra gli operatori che coltivano terreni in comuni diversi ma adiacenti. Dalla primavera del 2017, quando è terminata la stesura definitiva di questo regolamento, dei 17 comuni che avevano condiviso il percorso, oggi solo alcuni lo hanno approvato. Gli altri sono privi di regolamento o ne hanno di superati redatti qualche hanno fa e quindi non in linea con le indicazioni del PAN sull’uso sostenibile dei prodotti fitofarmaci e di conseguenza sulla proposta regionale. Sebbene sicuramente un passo avanti sia stato fatto, questa situazione però crea del disagio tra gli operatori e mi auguro che presto anche gli altri comuni si allineino. L’ ideale sarebbe arrivare - come hanno fatto nei comuni della DOCG Conegliano Valdobbiadene - ad un regolamento intercomunale condiviso e uguale in tutti i Comuni, nell’interesse di chi opera, dei cittadini e di chi controlla, specialmente nella coltura dei vigneti, ed in particolare del prosecco che rappresenta oggi uno dei settori più produttivi del territorio”.

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