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«Vanno consentiti i servizi alla persona e la ristorazione per i lavoratori dei cantieri»

Alla riunione della cabina di regia per l'emergenza Covid-19 ha preso parte anche il presidente della provincia di Treviso, Stefano Marcon, vice presidente vicario UPI

Il Presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon, Vice Presidente Vicario UPI, ha partecipato ieri, domenica, in rappresentanza delle Province italiane, all’incontro della cabina di regia convocata dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, con la partecipazione del Ministro della Salute e dei rappresentanti di Regioni, Province e Comuni. A seguito dell’incontro e della pubblicazione del nuovo DPCM e in vista dei prossimi incontri vanno poste alcune priorità nella definizione delle attività che possono ripartire a breve. «La riapertura dei cantieri -afferma Marcon- impone la garanzia di servizi essenziali per i lavoratori, in particolare pernottamento e ristorazione. Il protocollo sottoscritto il 24 aprile dai Ministri delle Infrastrutture e del Lavoro, da ANCI, UPI, ANAS, RFI, ANCE e Organizzazioni Sindacali, sottolinea espressamente l’importanza di assicurare spazi mensa adeguati. Ho accolto con favore la scelta operata dal Governo con il DPCM di ieri di consentire la ristorazione con asporto, peraltro già prevista dall’ordinanza del Presidente Zaia del 24 aprile, e le mense su base contrattuale. Occorre adesso prevedere la possibilità, ove non vi siano spazi idonei nell’area di cantiere, di consentire ai lavoratori di utilizzare gli spazi delle attività di ristorazione come mensa, nel rispetto rigoroso del distanziamento sociale. Questa scelta, che considero di buon senso, darebbe ossigeno agli operatori del settore pesantemente colpiti dagli effetti dell’emergenza e garantirebbe un idoneo e sicuro servizio per tutti i lavoratori dei cantieri».

«Appare inoltre eccessivamente penalizzante ipotizzare una chiusura prolungata fino a giugno dei bar e ristoranti; si rischia di compromettere definitivamente la sopravvivenza del comparto che occupa decine di migliaia di persone; garantendo le misure di sicurezza adeguate, va ripensata la scelta. Faccio infine un appello al Governo– conclude Marcon – perché rivaluti la scelta di tenere chiusi i servizi alla persona, fra cui barbieri, parrucchieri, estetisti, ancora per diverse settimane. Si lavori piuttosto a definire al più presto linee guida che, in assoluta sicurezza per operatori e clienti, consentano di riavviare le attività».

Le Province hanno inoltre sottoposto al tavolo della Cabina di regia proposte e richieste urgenti in particolare riguardo a scuola, cantieri, semplificazioni e mobilità:

Scuola:  Le Province, che gestiscono le 7.400 scuole superiori, hanno bisogno di indicazioni certe sulle riaperture delle scuole, per potere iniziare subito a riorganizzare gli edifici in linea con le indicazioni anti Covid 19 in modo da poter essere pronti per il nuovo anno scolastico. Le Province sono a piena disposizione per trovare soluzioni sia per assicurare ai ragazzi maturandi la possibilità di svolgere le prove orali di persona, sia a ragionare su possibili esigenze immediate;

Investimenti: le Province chiedono le risorse per un Piano di investimenti  di 2 miliardi  su strade, ponti, gallerie e scuole superiori, con cantieri da aprire anche subito  quando le condizioni di sicurezza siano garantite;

Semplificazioni: una grande operazione di semplificazione delle norme per gli appalti e i contratti pubblici, per potere fare partire gli investimenti con la massima rapidità, sempre tenendo insieme legalità e velocità;

Fondo per compensare minori entrate: l’UPI ha già stimato il mancato gettito dei principali titoli di entrata che per le Province sono essenzialmente legati al mercato automobilistico, ovvero l’imposta di trascrizione IPT, legata alle variazioni di proprietà dei veicoli, e l’imposta sulla assicurazione obbligatoria RCA: un forte calo congiunturale per marzo, seguito da una ulteriore grave contrazione per aprile, tenuto conto del perdurare, per tutto il mese, del lockdown. Una stima prudenziale porta ad un mancato incasso di risorse correnti pari a 820 milioni di euro, che sono alla base dell’erogazione dei servizi pubblici essenziali di competenza degli Enti.

A rappresentare UPI al tavolo con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, oltre a Marcon, sono intervenuti Michele de Pascale Presidente UPI e della Provincia di Ravenna e Michele Strianese Presidente della Provincia di Salerno.

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