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Politica Mogliano Veneto

Dimissioni dell'assessore Tochet: «Il sindaco dica la verità»

Il Pd di Mogliano Veneto all'attacco del primo cittadino Davide Bortolato dopo l'uscita dalla giunta dell'assessore Giuliana Tochet per "motivi personali". Il sospetto è che ci sia una trattativa con Fratelli d'Italia

«Quali sono le vere cause che hanno portato alle dimissioni dell'assessore Tochet dalla maggioranza? La città deve sapere, o si rischia di anteporre la scusa delle motivazioni personali per nascondere dei distinguo politici sull'operato dei singoli assessori e tutelare il mandato dell'intera maggioranza».

A dirlo è Giacomo Nilandi, portavoce del Circolo Pd di Mogliano Veneto: «Cos'ha combinato Giuliana Tochet per essere mandata via? Come mai a suo dire la lista non la sosteneva più visto che in quattro anni nessuno in maggioranza aveva messo in discussione il suo operato ed anzi è stata difesa da tutti in situazioni francamente indifendibili? Il sindaco deve smettere di nascondere la verità ai cittadini e deve dare conto delle motivazioni di questa scelta in consiglio comunale, soprattutto se come emerso sui media locali si tratta di dimissioni in bianco da lui espressamente richieste. A tal proposito - continuano dal Partito Democratico - sta filtrando in queste ore l'indiscrezione secondo cui l'avvicinamento in Giunta avrebbe come conseguenza la possibile entrata di un esponente di Fratelli D'Italia, che non centrerebbe nulla con la città perché frutto della nomina della segreteria del partito. Una dote più che generosa, vista l'esiguità del risultato di Fratelli d'Italia alle scorse comunali, che avrebbe come contropartita il sostegno di Bortolato alle amministrative dell'anno prossimo.

Se questo schema fosse confermato - prosegue Nilandi - saremmo di fronte alla ennesima sconfessione della parabola del sedicente sindaco civico, che non è mai stato capace di governare senza i partiti che tanto ha criticato: prima si iscrive ad un partito e lo usa per vincere le elezioni, poi lo molla perché non gli fa fare quello che vuole lui, salvo tenersi l'assessore in Giunta perché può sempre tornare utile avere un piede dentro per il futuro; ieri mette alla porta un componente della sua lista civica votata dai cittadini, per sostituirla con un esponente di un partito che probabilmente non sa nulla della città; in futuro forse lo vedremo anche accettare il sostegno della Lega, nonostante la clamorosa restituzione della tessera, con buona pace sia della sezione locale sia dei fuoriusciti che faranno entrambi buon viso a cattivo gioco. Per come si comporta e si muove, più che un Sindaco civico risulta essere un politicante cinico e opportunista, che non guarda in faccia nessuno pur di mantenere il potere. Per farci cosa pare non importare a nessuno, poiché in tutti questi passaggi non si è mai parlato di progetti, di prospettive o di idee comuni per la città ma solo di posti in funzione dei voti che ciascuno si impegna a garantire. Che idea ha la nuova sezione di Fratelli D'Italia sul sociale qui a Mogliano? Quali sono i progetti che intende promuovere e perseguire? In base a quali competenze dovrebbero ricoprire un ruolo delicato come quello dell'assessore al sociale? Chi li avrebbe votati per vedersi garantire un posto in Giunta, senza essere riusciti a conquistare neanche un seggio in Consiglio Comunale alle ultime elezioni? Sposano la linea di mandato del Sindaco o dobbiamo aspettarci dei cambiamenti nei prossimi mesi? Aspettiamo di averne cortezza, diversamente ne chiederemo conto in consiglio comunale - concludono dal Pd - contrastando in modo deciso e determinato ogni deriva xenofoba e securitaria che potrebbe scaturire da questo accordo qualora si realizzasse».

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