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Martedì, 30 Aprile 2024
Politica Monastier di Treviso

"Verità per Giulio Regeni": a Mogliano l'Anpi rivuole lo striscione rimosso dal sindaco

La Presidente della sezione moglianese, Giuliana Marton: «Chiediamo al sindaco Davide Bortolato di riportare lo striscione sulla facciata del Municipio»

«Sui quotidiani degli ultimi giorni si legge la notizia che "entro 15 giorni il PM della Procura di Roma depositerà gli atti e chiederà il processo per i cinque agenti della National security, coinvolti nella morte di Giulio Regeni e nella sistematica opera di depistaggio delle indagini. La partita giudiziaria per la verità sul sequestro, le torture e l’omicidio di Giulio Regeni sembra avviarsi alla sua conclusione" - dichiara Giuliana Marton, Presidente di Anpi Mogliano Veneto - Se verrà confermata è una buona notizia: l’inizio finalmente di un percorso che potrebbe portare alla verità per Giulio Regeni. Quella verità fino ad ora negata e richiesta dalla campagna lanciata dal febbraio 2016 da Amnesty International per non permettere che l’omicidio del giovane ricercatore italiano (scomparso il 25 gennaio del 2016 e il cui cadavere con evidenti segni di tortura fu ritrovato il 3 febbraio di quello stesso anno) finisse per essere dimenticato, per essere catalogato tra le tante “inchieste in corso” o peggio, per essere collocato nel passato da una “versione ufficiale” del governo del Cairo».

«Lo striscione giallo “Verità per Giulio Regeni” ha fatto il giro del mondo. Aderendo a quella campagna, la precedente Amministrazione comunale di Mogliano Veneto aveva esposto lo striscione sulla facciata del municipio. Nel giugno del 2019 il sindaco Davide Bortolato decide di rimuoverlo dal parapetto del municipio perché, sgualcito e rovinato, compromette il decoro del palazzo municipale e di esporlo sulla facciata della biblioteca. Oltre all’azione dell’opposizione, il 27 giugno, con una lettera aperta, cittadine e cittadini chiedono al Sindaco di riportare lo striscione sulla facciata del Municipio. Da allora è passato più di un anno e non è cambiato nulla. Come direttivo Anpi all’unanimità rinnoviamo con forza e convinzione quella richiesta. Non è in gioco il decoro di un edificio ma quello dell’istituzione che in esso risiede. Ed è in gioco anche l’impegno della nostra comunità e dell’Amministrazione che la rappresenta per l’affermazione dei diritti umani. Per la verità e la giustizia. Così come previsto dalla Carta Costituzionale che è a fondamento del decoro e dei valori del nostro Paese» conclude Giuliana Marton.

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