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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica Centro / Piazza Borsa

Risse e aggressioni in centro: «Servono più eventi culturali e di aggregazione»

Opposizione all'attacco di Ca' Sugana dopo l'ennesimo episodio di violenza di sabato. Carlotta Bazza (Pd): «Basta parole o accuse alle famiglie, l'amministrazione deve fare la sua parte, subito»

L'ennesimo episodio di violenza in città ripropone il tema del disagio giovanile, al centro del dibattito politico trevigiano degli ultimi tre anni, e rinfocola le polemiche politiche, con l'opposizione che accusa il Comune di non fare abbastanza sul piano della prevenzione e su quello degli eventi di aggregazione che potrebbero distogliere i ragazzi dal dedicarsi a risse o altre attività di questo tipo. Durante il periodo delle feste natalizie la presenza della pista di pattinaggio in piazza Borsa aveva evitato che il quadrante tornasse ad essere un ring. Tolta la pista, riecco i "maranza".

«Ancora una volta il quadrante di piazza Borsa è scenario di degrado sociale, risse e atti vandalici. I residenti e i commercianti sono esasperati, al supermercato Pam, per ragioni di sicurezza, è stato vietato l'accesso ai minorenni. È chiaro che la situazione è insostenibile» commenta ad esempio Carlotta Bazza, consigliera comunale del Pd «La cosa che fa pensare è che dopo lo smantellamento della pista di pattinaggio ritornano a frequentare la piazza ragazze e ragazzi che, per passare il tempo, non avendo nessuno stimolo, organizzano ritrovi che sfociano in atti vandalici e pericolosi. Mi sembra chiaro che una riflessione doverosa l'amministrazione la debba fare, ovvero quella di pensare più eventi culturali e di aggregazione. Perché la risposta non è solo polizia locale e pattuglie, purtroppo necessarie in caso di pericolo, ma occorre avere una visione più ampia e capire che questi giovani hanno bisogno di sollecitazioni come cinema, teatro, musica, sport che possano educare al rispetto e all'idea di assaporare un nuovo modo di stare assieme».

«La città deve essere riempita e animata da eventi che richiamino l'attenzione di tutta la comunità trevigiana. Gli abitanti del quartiere non possono restare chiusi in casa per paura, è inaccettabile» chiude la consigliera comunale del Pd «Gli eventi culturali, sportivi di aggregazione in generale hanno dimostrato all'amministrazione che possono fare la differenza, vedi la pista di pattinaggio quando c'era. Mi affido anche alla nuova assessora alla cultura De Gregorio e confido in una sua visione meno miope di quella tenuta dall'amministrazione finora. Basta parole o accuse alle famiglie l'amministrazione deve fare la sua parte, subito».

E’ costante, il sabato pomeriggio nel quadrante di piazza Borsa, il ripetersi di risse e altri episodi di violenza o di situazioni in cui le persone che passano per la zona si sentono insicure, tutto causato da gruppi di ragazzini che sembrano trovare una qualche forma di “divertimento” nel partecipare e, molto più numerosi, nell’assistere a questi “confronti”, siano essi liti accese o veri e propri momenti di zuffa.

Dov’è l’amministrazione? Ci sono operatori di strada del Comune?

«E’ vero che situazioni simili caratterizzano molti centri cittadini ma è altrettanto risaputo che il Sindaco ha assicurato in tante occasioni che l’amministrazione comunale si sarebbe fatta carico di intervenire con interventi di “prevenzione”, oltre che con il presidio del territorio, affidato alle forze di polizia, e con la “repressione”. Par di capire che l’incremento della presenza delle forze dell’ordine ci sia stato, soprattutto dopo le parole del ministro Nordio che, parlando a Treviso del “decreto Caivano” aveva citato proprio la situazione dei sabati pomeriggio in città come meritevole di intervento, sconfessando apertamente le affermazioni rassicuranti del Sindaco»: Così in una nota Gigi Calesso, di Coalizione Civica per Treviso.

«Sembra altrettanto chiaro che siano privi di efficacia, in termini “preventivi” le “tirate” del Sindaco sul “dove sono le famiglie, sanno dove sono i loro figli il sabato pomeriggio” e i suoi colloqui con i ragazzi che frequentano la città nel fine settimana» continua Calesso «Viene da chiedersi dove sia, seriamente, l’amministrazione comunale, al di là delle photo opportunities del Sindaco: è stato organizzato un servizio di operatori di strada che incontrino, dotati delle necessarie competenze, i ragazzi? Se ci sono, è possibile cominciare ad avere un quadro della situazione che stanno registrando? Visto che molti dei protagonisti e degli spettatori delle risse provengono da altri comuni, è stata creata, o almeno si è pensato a costituirla, una rete dei servizi sociali della città e dell’hinterland per “intercettare” le situazioni di marginalità che possono fare da incubatore di atteggiamenti irrispettosi delle persone o delle cose o addirittura violenti?».

«L’amministrazione cittadina ha incrementato il proprio lavoro di contrasto al disagio economico e sociale che favorisce la nascita di fenomeni di “devianza” soprattutto tra i più giovani, andando oltre i casi di chi “si presenta in comune” per “andare a cercare” le situazioni a rischio?» chiude Calesso «E’ stato aumentato il numero degli assistenti sociali o si pensa di incrementarlo? Certo, può servire il patto con l’Ulss e le scuole che, in nome di una concezione ampia della “salute”, può arrivare a intercettare anche fenomeni di bullismo dentro e fuori le scuole ma non possiamo neppure dimenticare che i rischi più gravi li corre proprio chi esce dal percorso scolastico, magari in giovanissima età. Per l’amministrazione comunale ci sono molte possibilità di intervento: forse bisognerebbe andare un po’ più a fondo sulla questione visto che le iniziative “personali” del Sindaco e i corsi di “educazione alla civiltà” della polizia municipale finora non sembrano avere dato grandissimi risultati».

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