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Capitale della cultura, "L'Aquila favorita" e Fdi insorge: «Parole inaccettabili»

Scambio di battute al vetriolo tra il capogruppo della Lega, Christian Schiavon, e Guido Bertolazzi, omologo di Fratelli d'Italia che ha sottolineato: «Ci accomunano lo sconforto per la mancata designazione della nostra città e l’orgoglio del lavoro di questa amministrazione e del sindaco Conte»

Covava da tempo sotto la cenere e la vicenda della Capitale della cultura 2026, assegnata ieri alla città dell'Aquila, non ha fatto altro che gettare benzina sul fuoco delle polemiche tra le due principali anime della maggioranza ai Trecento, Lega e Fratelli d'Italia, con la prima che accusa i compagni di maggioranza di non aver fatto abbastanza per la candidatura di Treviso al titolo. Ad accendere la miccia è stato Christian Schiavon, capogruppo della Lega ai Trecento che ha espresso un pensiero che in molti, tra i leghisti e non solo (in seno al Pd ad esempio), condividono. «È stato un debito di riconoscenza di Fratelli d'Italia a un sindaco stranamente di Fratelli d'Italia» ha detto alla Tribuna di Treviso di oggi, 15 marzo «Mi rammarico, invece, che Fratelli d'Italia non abbia fatto il massimo per appoggiare Treviso. Sono comunque orgoglioso del lavoro fatto da Conte e dalla sua amministrazione. Siamo arrivati a un passo dal successo. Ma poi ha vinto una logica, a mio modo di vedere, estranea al merito». 

Le replica, stizzita, del capogruppo di Fratelli d'Italia in consiglio comunale, non si è certo fatta attendere. «Riteniamo inaccettabili le dichiarazioni del capogruppo della Lega, in merito alla designazione de L’Aquila come capitale della Cultura. Sinceramente rimaniamo basiti, anche perché non più tardi di ieri in Consiglio comunale non è intervenuto con alcuna dichiarazione in questo senso» ha scritto in una nota Bertolazzi «Poteva prendere la parola e discuterne in aula. Crediamo, infatti, sia doveroso avere il coraggio di dire quelle che si pensa nelle sedi opportune, e non sulla stampa per fare polemica e dare responsabilità a chi responsabilità non ne ha. Anche perché ci accomunano lo sconforto per la mancata designazione della nostra Città e l’orgoglio del lavoro di questa Amministrazione e del Sindaco Conte, nella consapevolezza che i progetti saranno comunque portati avanti, con la piena collaborazione di Fratelli d’Italia.

«Per noi infatti, come per tutti gli amministratori locali di Fratelli d’Italia da Nord a Sud, prima viene la città e il territorio e dopo la tessera di partito» continua il capogruppo di Fratelli d'Italia «Tuttavia, respingiamo con forza le illazioni del capogruppo leghista che speriamo e ci auguriamo non sia anche il pensiero del Sindaco Mario Conte, consapevoli del fatto che è stato unicamente il criterio meritocratico l’unico utilizzato nella designazione, frutto di un’attenta valutazione da parte di una Commissione indipendente da ogni influenza ed interferenza di natura politica».

«Le dietrologiche affermazioni del capogruppo della Lega con cui si accusa apertamente la Presidente Giorgia Meloni di aver indirizzato o condizionato la scelta de L’Aquila, risultano tanto inappropriate, provenendo da un partito alleato di governo e di amministrazione, quanto destituite di qualsiasi fondamento» chiude la nota «Da sempre, infatti, è la meritocrazia, ed unicamente questa, la regola che guida le scelte politiche ed amministrative di Fratelli d’Italia e del Suo Presidente Giorgia Meloni».

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