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Aggressioni e baby gang, Treviso civica: «Da Conte pregiudizi e propaganda»

Il sindaco aveva addebitato principalmente a disagi psichici e dipendenze le cause degli episodi di violenza, sostenendo che l'80-90% delle persone coinvolte sono stranieri. Il gruppo, all'opposizione in consiglio comunale, va all'attacco: «Non si può nascondere la polvere sotto al tappeto per sempre e quando la casa inizia a puzzare dire che è colpa della polvere»

Le parole del sindaco Mario Conte di lunedì scorso che aveva addebitato la maggior parte degli episodi di violenza avvenuti in questi ultimi mesi in centro storico a problemi di natura psichica e dipendenze di varia natura (alcol, droga ecc.) dei protagonisti di aggressioni e scontri, chiamando in causa anche gli stranieri (coinvolti secondo il primo cittadino nell'80/90% dei casi in questi fatti di cronaca) non hanno certo lasciato indifferenti le opposizioni in consiglio comunale che hanno censurato queste uscite.

«In poche righe il sindaco ha inanellato: pregiudizi, scarsa attenzione alle persone, minimizzazione del problema, propaganda di … bassa lega» scrive in una nota Treviso civica che in consiglio comunale è rappresentata da Franco Rosi e Maria Buoso «Questi episodi di violenza ledono l’immagine della città”: se ci si preoccupa solo dell’immagine, le soluzioni saranno solo operazioni di maquillage (del resto ci si ispira a colui che ha tolto le panchine dalla stazione per non vedere immigrati di colore seduti sopra). “I giornali amplificano il problema”: vogliamo dire ai giornalisti cosa dire e come dirlo? Ormai è una moda, antidemocratica però… Associazione libera tra le parole “stranieri” e “disagio” "droga" "alcool": stranieri chi? Parla forse dei turisti americani che raggiungono la nostra bella cittadina? Scommetto che ciascuno di noi alla parola “straniero” ha visualizzato un uomo di colore. Non serve essere laureati in psicologia per sapere come funzionano queste tecniche propagandistiche».

«“I violenti sono in prevalenza stranieri, persone con disagi… che ledono l’immagine della città” certo, verrebbe da pensare che basterebbe chiuderli da qualche parte o rispedirli al loro paese, così l’immagine della città sarebbe preservata» continua Treviso civica «Poi c’è un’altra via, quella che il governo della città non vuole percorrere, fatta di soluzioni rispettose della dignità della persona, che non alimentano il disagio, ma lo prevengono o curano; quindi chiediamo ancora una volta: progetti educativi per i giovani, tutti (non solo per gli stranieri, perché sarebbe l’ennesimo stigma) e spazi sani di aggregazione, potenziamento dei servizi sociali (Conte può parlare con Zaia…), ad oggi tristemente sottodimensionati, posti sufficienti nei dormitori per i senza fissa dimora e un centro diurno dove queste persone possano stare. E’ da molto tempo che sosteniamo l’importanza di prendere provvedimenti seri e lungimiranti, perché quando si alimenta odio e discriminazione si raccoglie rabbia e violenza. Quando devono intervenire le forze dell’ordine (che ovviamente tutti ringraziamo) significa che abbiamo già fallito. Caro sindaco, non si può nascondere la polvere sotto al tappeto per sempre e quando la casa inizia a puzzare dire che è colpa della polvere...

«E i ragazzi (e le ragazze) italianissimi che menano, che vanno a scuola armati di coltellino serramanico?» si interrogano alla fine i consiglieri comunali di Treviso civica «Loro in quale categoria li mettiamo? Ah dimenticavo, la narrazione è sempre la stessa: i colpevoli sono immigrati di seconda generazione e abitanti nei comuni limitrofi, non trevigiani! Quando smetteremo di affrontare i problemi con questa superficialità forse qualcosa cambierà, in meglio».

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