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Calcio

Giorgione, sale la contestazione verso la società del presidente Rosin

Tifosi contro il numero uno rossostellato, colpevole a loro avviso di aver rifiutato di cedere il club e di aver distrutto il settore giovanile

Monta la protesta dei tifosi del Giorgione nei confronti del presidente Fabio Rosin e dei suoi collaboratori, in modo specifico il direttore sportivo Nuccio Bresolin e il vice presidente Silvano Favarato. Fuori dallo stadio "Giuseppe Ostani" hanno fatto la loro comparsa degli striscioni,  a cui ha fatto seguito un lungo comunicato: 

«Gli addetti ai lavori e i tifosi lo sanno: circa un anno fa, un consorzio formato da genitori di calciatori del settore giovanile rossostellato e sponsor della zona, aveva fatto un’offerta al presidente Rosin per rilevare il Giorgione. La risposta fu negativa, in quanto l’offerta era ritenuta troppo bassa e gli acquirenti poco affidabili. A capo di questo consorzio c’era Francesco Saruggeri, da ieri ufficialmente presidente del Treviso Calcio. Quindi, una figura liquidata come “poco affidabile” ora lavora ad un progetto ambizioso alla guida del Treviso Calcio. Nello staff giovanile biancoceleste, sempre in seguito alle purghe di Rosin, ci sono anche altri castellani (Dalla Costa, Beraldo) che tanto avevano fatto negli anni per il settore giovanile del Giorgione. La notizia è però un’altra. Rosin qualche giorno fa ha rifiutato una nuova offerta, fatta stavolta da parte di un gruppo di imprenditori castellani (dei quali si conoscono nomi e cognomi). Anche stavolta la risposta del presidente è stata la stessa: offerta troppo bassa e persone poco affidabili. Rosin resta alla guida del Giorgione. La situazione è desolante, ci troviamo con una dirigenza incapace e senza i soldi necessari per andare avanti. Una prima squadra allo sbando che subisce il marasma societario. Un settore giovanile a brandelli, con gli allenatori in rivolta perché gli stipendi arrivano col contagocce, pulmini senza gasolio costretti a fermarsi, genitori che fanno armi e bagagli per portare i propri figli in altre società più serie. Dopo aver creduto alla buona fede di Rosin, ci siamo resi conto ora che la sua incompetenza e la sua arroganza ci porteranno - nuovamente - al baratro. Chiediamo, ancora una volta, alle istituzioni castellane di informarsi e provare ad intervenire per salvare il Giorgione 1991 ammesso che siano minimamente interessate alla vicenda e che abbiano la volontà di farlo».

La risposta di Rosin, in seguito agli attacchi ricevuti, non si è fatta attendere: «La parola che emerge con prepotenza è “vergogna” - si legge sulle colonne di Venetogol.it -  per le ingiuste affermazioni pubblicate, che rappresentano un attacco aspro, marcato da incoerenze e denigrazioni senza alcun fondamento. La mia gestione, in sinergia con i collaboratori più fidati, è stata sempre coerente con gli obiettivi iniziali: la condizione economica del Giorgione era critica, e non si può pensare di rivitalizzare la società includendo coloro che hanno contribuito alla sua rovina. Ho diligentemente pianificato, sovrinteso e investito risorse personali e di sponsor affiliati, con il sostegno di finanziatori pregressi. Ogni transazione è stata accuratamente registrata, a testimonianza di un impegno verso la trasparenza societaria. Coloro che hanno fomentato queste dichiarazioni calunniose, per fini personali, hanno errato nel bersaglio, sia nella persona che nella società. Per quanto riguarda le voci di acquisizione da parte di imprenditori, desidero chiarire che le proposte erano preliminari e non definitive, non coerenti con l'andamento della società e con gli impegni presi per superare tale crisi e provenienti da alcuni soggetti responsabili del precedente declino economico della squadra, perciò prontamente respinte. Preciso che l'attuale presidente del Treviso, Saruggeri è stato partecipe alla società fino a metà della scorsa stagione insieme ad altri soggetti, trovando diverse divergenze con la società, scegliendo quindi di non proseguire, a lui mi sento di esprimere un augurio di buon lavoro per la nuova carica intrapresa. Sono aperto a valutare future trattative, purché queste avvengano in maniera trasparente e siano concretamente vantaggiose per la società Giorgione». 

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