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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Accise sugli alcolici, produttori in allarme: «Vendite a rischio»

Appello al Governo dall'imprenditore trevigiano Sandro Bottega: «Il settore è già in crisi per i costi del caro energia, ulteriori accise potrebbero mettere le vendite in ginocchio»

La proposta del Governo di adottare il modello francese sulle accise per le bevande alcoliche lascia perplessi tanto i produttori veneti e il relativo indotto quanto i consumatori. Le imposte in questione, infatti, incidono in Francia per oltre il doppio rispetto all'Italia (nello specifico il 232% in più). Sandro Bottega, patron dell'omonima azienda trevigiana, dichiara: «Il nostro settore è fortemente gravato in questo periodo dai costi dell'energia che incidono fortemente sull'attività di distillazione e di produzione di alcolici, oltre che dall'esponenziale incremento dei costi delle materie prime e degli imballaggi (vetro, cartoni, etc.), senza considerare che nel 2020 a causa del lockdown il comparto ha mediamente ridotto del 40/50% il proprio giro d'affari».

Bottega aggiunge: «Fa specie che tra i primi passi di un governo che si proponeva di detassare ci sia la proposta di alzare le accise sugli alcolici. La Francia ha infatti storicamente delle imposte più alte, ma al tempo stesso lo stato è più sollecito e organizzato nell'offrire alle imprese non solo agevolazioni fiscali e contributi economici, ma anche dei tempi certi nella gestione delle pratiche burocratiche. In un periodo come questo aumentare le accise avrebbe come conseguenza una riduzione delle vendite per i produttori di alcolici, con inevitabile riduzione del gettito Iva. Il rischio di crisi per le aziende più piccole sarebbe concreto con conseguenze pesanti per i loro dipendenti» conclude.

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