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Alluvione nelle Marche, la Protezione civile rientra in Veneto

Concluso il lavoro dei volontari in soccorso ai cittadini marchigiani colpiti dal maltempo delle scorse settimane. Il bilancio dell'assessore Bottacin: «Impegnati 148 volontari veneti per un totale di 755 giornate uomo»

Sono terminati in questi giorni i lavori dei volontari della Protezione civile partiti dal Veneto per l'emergenza maltempo nelle Marche. «Ancora una volta la colonna mobile regionale si è distinta per efficienza e preparazione». A parlare è l'assessore regionale Gianpaolo Bottacin che nei primi giorni dell'emergenza si era anche recato a Senigallia e Ostra per vedere sul campo la situazione.

«Già il 19 settembre la Regione aveva inviato una squadra di scouting finalizzata all'approntamento logistico organizzativo e di supporto alle squadre operative - continua l'assessore -. Il giorno successivo abbiamo quindi inviato squadre e mezzi per una presenza continuativa di un contingente di una sessantina di volontari e dipendenti regionali che si sono alternati in turni. Il contingente ha operato fino al 2 ottobre con una graduale riduzione di persone negli ultimi giorni, conformemente a quanto concordato col Dipartimento nazionale di Protezione civile e finalizzato ad un graduale rientro delle colonne mobili impegnate in zona. Complessivamente sono scesi nelle Marche 148 volontari veneti, provenienti da 49 Organizzazioni di volontariato e 3 Distretti di Protezione Civile che hanno effettuato 755 giornate uomo. Un ringraziamento anche al Consorzio Alta Pianura Veneta che ha disposto di ulteriori uomini e mezzi».

Bottacin sopralluogo Le Marche 3-2

Le operazioni sono state coordinate da dieci funzionari della direzione Protezione civile regionale è da un funzionario della Provincia di Belluno che si sono alternati nelle due settimane di presenza. Complessivamente sono stati impiegati 17 autocarri, 29 autoveicoli per trasporto persone, 14 mezzi con modulo Aib, 11 rimorchi, un mezzo radio, un mezzo sala operativa mobile, pale meccaniche, spazzatrici, moto pompe, elettropompe, torri faro, generatori elettrici. «Tutti gli intervenuti nella gestione dell'emergenza si sono contraddistinti per efficienza, disponibilità e competenza, - conclude Bottacin - ricevendo numerosi riscontri positivi sia presso la popolazione locale sia presso le autorità interessate, con in testa il sindaco di Senigallia che ha ripetuto più volte i suoi complimenti per il lavoro svolto dai volontari veneti».

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