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Lunedì, 29 Aprile 2024
Attualità Cison di Valmarino

Bosco delle Penne Mozze, Figliuolo: «Qui si respirano i valori dell'alpinità»

Il Commissario straordinario per l'emergenza Covid ha partecipato al 50° anniversario di costituzione del bosco di Cison di Valmarino

La solenne celebrazione nel 50° anniversario di costituzione del Bosco delle Penne Mozze di Cison di Valmarino si è tenuta domenica mattina alle ore 10 con l’omaggio alle Penne Mozze e lo scoprimento delle foglie di Sezioni ANA sull’Albero del Ricordo. Per l'occasione la Messa è stata celebrata dall’Ordinario Militare per l’Italia alla presenza del Generale Francesco Paolo Figliuolo, già Commissario straordinario per l'emergenza Covid, e del Generale Claudio Berto quale comandante delle Truppe Alpine. Insieme a loro anche l’Ordinario Militare per l’Italia, l'arcivescovo Santo Marcianò, il presidente nazionale dell’Ana Sebastiano Favero (con al seguito Consiglio Direttivo Nazionale e Labaro) ed i sindaci di Cison e Treviso.

Si è trattato della prima volta in assoluto che il tradizionale raduno al Bosco assume (e poi lo sarà ogni cinque anni) carattere nazionale con la presenza, come si vede, delle massime autorità civili e militari, il che rappresenta un grande onore per gli alpini trevigiani. Il Bosco, con le sue 2405 stele in ferro battuto dei Caduti alpini trevigiani, ha saputo accogliere in sicurezza e serenità, la nutrita presenza delle Penne Nere. L'occasione del 50esimo del Bosco è stata anche quella, storica, di completare “l’Albero del Ricordo”, sul quale sono apposte le foglie (una targa) di ogni sezione Ana d’Italia (sono 80) a ricordo dei rispettivi Caduti alpini. Germoglieranno quelle in rappresentanza dei Caduti di Domodossola, Valsesia, Valtellina, Acqui Terme, Imperia, Varese, Ivrea, Omegna, Intra, Ceva, Bari - Puglia e Basilicata, Cuneo, Latina, Lecco, Massa Carrara, Milano, Modena, Mondovì, Napoli - Campania e Calabria, Pinerolo, Saluzzo, Savona e Val Susa. In più ci sarà anche la foglia della sezione canadese di Vancouver. Al Bosco erano inoltre presenti molti dei presidenti di queste sezioni che hanno proposto una riflessione sul significato di appartenenza all'associazione che il manufatto simboleggia, sottolineando altresì l’unità così raggiunta dalla presenza di tutte le sezioni alpine al Memoriale di Cison.

«Ho accolto con piacere l’invito del Presidente Ana Favero perché venire qui vuol dire riprendere i valori alpini alla base del mio agire come Commissario per l'emergenza Covid - ha dichiarato dal palco il Generale Figliuolo - Ringrazio poi chi è schierato qui in questa splendida giornata, sono onorato di essere con voi. Purtroppo, però, il virus continua a fare il suo corso, con le sue varianti, e per uscirne dobbiamo puntare sui vaccini e le misure di cautela. Lo dobbiamo alle nostre radici e al nostro futuro, ai ragazzi che devono tornare in presenza perché la scuola a distanza non è equa, visto che non tutti possono accedere a Internet, oltre ad essere poco formativa. Inoltre, questo sistema didattico ci toglie soprattutto la socializzazione. In ogni caso, oggi il ricordo va a tutti i caduti, passati e presenti, di qualsiasi forza armata. La memoria è importante anche per i giovani, tanto che bisogna lasciare in loro dei segni che poi restino, di cui si ricordino. D'altronde, l'alpinità è un valore che emerge quando ce ne è bisogno, in primis nella solidarietà perché si vince facendo squadra ed essendo un esempio, senza però mai autoincensarsi e facendo dunque un passo indietro come gli alpini insegnano».

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