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Lunedì, 29 Aprile 2024
Attualità Carbonera

Consegnata la medaglia del "Seminatore d'oro" a Ferruccio Paro e ad Antonio Neri

Il riconoscimento della Fai Cisl nazionale ai protagonisti trevigiani delle lotte mezzadrili degli anni '60

La Fai Cisl nazionale ha conferito oggi la medaglia del “Seminatore d’oro” a Ferruccio Paro e alla moglie di Antonio Neri, Maria Giullari, oggi accompagnata dal figlio Daniele.

Come spiega il Segretario Generale della federazione agroalimentare della Cisl, Onofrio Rota: «Neri e Paro sono i fondatori del libero sindacato tra i mezzadri di Treviso e i protagonisti delle lotte che hanno portato, alla fine degli anni ’60, al superamento della mezzadria, il più grande salto nel progresso nella storia dell’agricoltura in Veneto. È per questo che vogliamo valorizzare il loro ruolo in questa battaglia di emancipazione attraverso la nomina di “Seminatore d’Oro” un riconoscimento che viene assegnato a chi ha contribuito alla crescita organizzativa del sindacato e alla tutela dei lavoratori. Neri e Paro – conclude Rota -  hanno gettato il buon seme del sindacato libero tra i mezzadri, l’hanno coltivato, fatto crescere, cambiando così la vita di centinaia di famiglie e la stessa economia agricola della provincia di Treviso».

Antonio Neri arriva a Treviso nel 1955, incaricato dal segretario generale della Cisl Giulio Pastore di organizzare sindacalmente i mezzadri. Neri, uomo determinato, di un’energia inesauribile, gira per le campagne della Marca, incontra famiglie poverissime, impaurite dal paron e dal fator. “L’emiliano”, così viene chiamato, non si arrende e poco dopo costituisce la “Cisl Mezzadri” con iscritti e capilega. Tra questi ultimi c’è Ferruccio Paro, nato nel 1928 da una numerosissima famiglia di mezzadri di Zenson di Piave. Prende il via così un sodalizio basato sulla comune passione per la causa dei mezzadri che produrrà, a partire dal 1956, le grandi lotte sindacali prima per il miglioramento dei contratti e poi per il superamento definitivo della mezzadria. Una lotta vittoriosa - documentata e raccontata da Mauro Pitteri in “La terra a chi la lavora”, un libro di Agrilavoro Edizioni, presentato lo scorso il 14 ottobre a Campo di Pietra - che trasformerà centinaia mezzadri in imprenditori agricoli, svolta decisiva per il passaggio del lavoro dei campi da fattore di miseria e povertà all’attuale condizione di prosperità e di benessere.

«La nostra è stata una battaglia enorme per rappresentare i giovani mezzadri, abbiamo combattuto duramente per poter cambiare la storia dell’agricoltura trevigiana e veneta – ha ricordato commosso Ferruccio Paro – Con Toni Neri abbiamo contribuito a creare le condizioni per la libertà e lo sviluppo dei lavoratori agricoli, sciogliendo quel tremendo vincolo che legava il mezzadro alla terra che lavorava e avviando alla modernità la gente contadina veneta».

Alla cerimonia ha partecipato anche la Sindaca di Carbonera Federica Ortolan: «Ho accolto con piacere l’iniziativa di consegnare a Ferruccio Paro questa onorificenza perché è stato protagonista non solo nelle conquiste sindacali, ma anche nello scenario politico del nostro territorio, ricoprendo per quindici anni la carica di Sindaco del Comune di Carbonera. Una carica che presuppone un spiccato senso civico e dedizione, caratteristiche che hanno contraddistinto l’operato di Ferruccio Paro e della sua famiglia».

Anche il Presidente del Veneto Luca Zaia ha inviato un messaggio in cui sottolinea come Neri e Paro abbiano «contribuito a plasmare la Regione che oggi conosciamo: se la nostra Terra può annoverare produzioni d’eccellenze, il merito è riconducibile alla loro azione».

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