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Ca' Foncello, nuovo centro trapianti cellule staminali: «Orgoglio e onore per Treviso»

Giovedì 30 novembre l'avvio del reparto, unico centro autorizzato per le province di Treviso e Belluno. Venticinque i pazienti trevigiani oggi costretti ad andare fuori regione per il trapianto: potranno farlo nell'Ulss 2 e il centro accoglierà anche altri casi

Ha preso il via oggi, giovedì 30 novembre, l’attività del nuovo Centro trapianti di cellule staminali ematopoietiche e terapie cellulari del Ca' Foncello, unico centro accreditato al trapianto allogenico nelle province di Treviso e Belluno. Ad annunciarlo, a Villa Carisi, il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi, con il direttore dell’Unità Operativa di Ematologia di Treviso, Filippo Gherlinzoni, e la direttrice del Centro Trapianti, Marta Stanzani. Presente anche il professor Damiano Rondelli, direttore dell’Ematologia e Trapianti dell’Università dell’Illinois di Chicago e direttore scientifico a Treviso. Venerdì 1º e sabato 2 dicembre Rondelli sarà tra i relatori del convegno "Highlights in Ematologia" che ogni anno riunisce a Treviso i migliori specialisti del settore.

Presentazione Centro trapianti allogenico-2

Il nuovo reparto

Aambulatorio e Day Hospital Trapianti sono stati interamente ristrutturati per garantire un ambiente idoneo alla permanenza dei pazienti immunocompromessi, sono collocati al secondo Piano del Ca’ Foncello, Percorso C, Edificio 4. Il reparto si compone di quattro posti letto dedicati al Trapianto Allogenico, che consentono l’esecuzione di 30-40 procedure annue, e 4 dedicati al Trapianto Autologo e alle Terapie Cellulari avanzate. Particolare importanza è stata dedicata alla creazione di un ambiente confortevole accompagnato da un rapporto con il paziente il più possibile familiare e sereno. Grazie al costante supporto di Ail Treviso è stato possibile sia acquisire una figura dedicata al coordinamento della programmazione trapianti, sia l’acquisto di strumentazione necessaria al completamento e miglioramento dei requisiti nazionali e internazionali richiesti, come purificatori mobili dell’aria, congelatori per le Cellule Staminali, televisori, frigoriferi, cyclette, tecnologia di altissima qualità per la tipizzazione del paziente-donatore (Next Generation Sequencing).

I commenti

«Obiettivo del Centro - le parole del dg Francesco Benazzi - è consentire la gestione a 360° del paziente, dalle complesse procedure di preparazione all’intervento alla fase di trapianto e relativo follow-up, che molto spesso comporta visite a cadenza settimanale: si tratta di persone residenti nel territorio dell’Ulss 2 e in provincia di Belluno, finora seguite a Treviso come "hub" nelle prime fasi della malattia e successivamente indirizzate al TMO allogenico in altre sedi. Solo nel 2022 si sono dovuti recare fuori regione 25 pazienti, di cui 16 in Friuli: d’ora in poi queste persone avranno la possibilità di essere seguite in toto a Treviso. Nell’anno in corso l’Unità Clinica del Centro Trapianti ha già effettuato 40 trapianti autologhi e circa 15 pazienti sono stati inviati in altre regioni per il trapianto allogenico. Il Centro ha già in carico oltre 30 persone trapiantate da donatore in altra sede ed è già stata definita una lista di candidati al trapianto per il primo trimestre del prossimo anno. Ringrazio il dottor Gherlinzoni e la dottoressa Stanzani - conclude - per l’impegno in questo importante progetto e il prof Rondelli per essere vicino alla nostra azienda: la sua conoscenza e la sua cultura sono e saranno un supporto importante per i nostri operatori e pazienti». 

La dottoressa Stanzani aggiunge: «Il Programma Trapianti è Centro Hub di riferimento per le Province di Treviso e di Belluno ed è l’unico Centro autorizzato dalle autorità competenti all’attività di trapianto da donatore. Ciò garantirà un percorso completo per tutti i pazienti affetti da patologie ematologiche, come leucemie, mielomi e linfomi».

“Il Programma Trapianti è composto da quattro Unità - precisa il dottor Gherlinzoni -, Clinica, Raccolta Midollo Osseo, Raccolta cellule staminali da sangue periferico (Aferesi) e Processazione Cellulare. Ciò richiede la stretta collaborazione tra l’Ematologia e la Medicina Trasfusionale, diretta dalla dottoressa Arianna Veronesi. Siamo pronti per avviare un Centro che gestirà un numero di trapianti superiore ai 30 all’anno».

«La nascita di un nuovo Centro Trapianti - conclude il professor Rondelli - porta tutto l’ospedale a un livello assistenziale molto elevato e, grazie alla collaborazione stipulata con le Unità operative coinvolte, siamo convinti di poter assicurare ai nostri pazienti un altissimo livello professionale. Il mio compito sarà collaborare con il direttore e tutto lo staff del Centro per sostenere lo sviluppo e la crescita della nuova Unità di trapianto di midollo osseo (TMO) trevigiana, condividendo le procedure in essere negli Stati Uniti, coordinando un piano di training per i medici, gli infermieri e i biologi maggiormente coinvolti nel trapianto e sviluppando, inoltre, un percorso di formazione attraverso un programma di educazione continua che, in parte, potrà essere eseguito a Chicago. Ringrazio l’Ulss 2 - continua - per la passione professionale e umana dimostrata nei confronti dei pazienti, impegnandosi per garantire loro le migliori cure possibili nel rispetto del loro contesto familiare ed economico, cosa che, purtroppo, non è sempre possibile».

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