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Ente parco del fiume Sile, prima riunione in presenza per il nuovo consiglio direttivo

Lunedì 28 giugno l'incontro a Treviso. Il presidente Pizzolon: «Collaborazione e trasparenza le parole chiave». Prossimi passi: la nomina del nuovo direttore e l'aggiornamento del Piano ambientale

Lunedì 28 giugno l'Ente Parco Naturale Regionale del Fiume Sile ha festeggiato i cinque anni di attività con la prima riunione in presenza della nuova Comunità del Parco.

Nominata, secondo la nuova normativa, con decreto del presidente della giunta regionale del Veneto, la Comunità del Parco del Sile è composta da ventuno membri ed è costituita dal presidente dell'Ente Parco, dagli undici sindaci o da loro delegati, da tre esperti nominati dalla giunta regionale e dai rappresentanti della Provincia di Treviso, delle associazioni del settore primario, della promozione turistica, ambientaliste, venatorie ed ittiche. «L’incontro di oggi è un segnale di apertura e trasparenza della nuova gestione che vuole intraprendere un percorso di condivisione - sottolinea il presidente Arturo Pizzolon - il primo impegno sarà valutare quali sono le principali tematiche da sviluppare nel nostro nuovo mandato, recependo le esigenze dei comuni, con la massima trasparenza». A livello di progettualità, infatti, ci sarà una continuità col passato per quanto riguarda manutenzione, gestione e qualificazione dei servizi già in essere (percorsi green, piste ciclabili, centri di visita…) ma sarà avviata una forte collaborazione con i Comuni, al fine di creare un'azione sinergica ed avviare nuovi progetti di sviluppo. «In tal senso - continua Pizzolon - ci viene in aiuto anche la nuova normativa regionale che ha istituito la Comunità dei sindaci. Questa partecipazione dei primi cittadini alla vita dell'ente si tradurrà certamente in una maggiore e fattiva collaborazione». Prossimi passi saranno la nomina, da parte del presidente, del nuovo direttore (funzione attualmente assolta dalla dottoressa Santina Grande) e l'aggiornamento normativo del Piano Ambientale, che compie ormai i 20 anni di vita: «Sarà necessario cercare nuove risorse economiche, attingendo ai Fondi Comunitari e Regionali - continua il presidente - ma potranno essere avviate anche delle convenzioni con privati sia per la gestione delle strutture e dei servizi che per l'utilizzo del marchio Parco del Sile, che per molti produttori del territorio è un valore aggiunto alle loro produzioni di qualità».

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«Come Consiglio direttivo - sottolinea Renzo Carraretto, sindaco di Casier e delegato per il piano ambientale - la parola d'ordine sarà fare squadra, per far sì che i prossimi cinque anni possano dare risposte e risultati ai cittadini, obiettivo principale di questo Consiglio». Il nuovo Consiglio direttivo conta di sviluppare anche il settore della comunicazione e dell'educazione ambientale, deleghe assegnate al Vicepresidente del Parco Sile, Cristina Andretta: «Ringrazio il presidente per la fiducia che mi ha accordata, in questi mesi l’esperienza presso l’Ente è stata utile e coinvolgente; spesso noi amministratori viviamo il Parco come un ulteriore iter burocratico da seguire ma la mia esperienza nel Consiglio direttivo mi ha consentito di comprendere tutte le opportunità che il Sile ci offre. Vivere il Parco, infatti, consente di avere più consapevolezza dei vantaggi del territorio. Il nostro mandato sarà orientato allo sviluppo della conoscenza del Parco, soprattutto verso i ragazzi, per questo sono già stati avviati i primi passi per la realizzazione di alcuni progetti con gli studenti degli istituti comprensivi, che andrà di pari passo con una nuova strategia di comunicazione». A completare il Consiglio direttivo anche l'architetto Valter Frandoli, che si occuperà dei progetti speciali, e Giuseppe Romano, imprenditore agricolo con delega al bilancio e patrimonio. «Con la prima riunione di Comunità che si svolgerà questo pomeriggio - conclude Pizzolon - diamo il via a cinque anni di lavoro, in cui il nostro impegno sarà totale e rivolto alla promozione e alla valorizzazione del Parco. Ci sono molte idee che dovranno necessariamente fare i conti con il bilancio, ma la nostra sfida è ritrovarci qui a fine mandato per un resoconto di quanto saremo riusciti a fare».

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