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Il dottor Nardi rinuncia alla pensione per assistere i pazienti altri due anni

Bella storia da Valdobbiadene, protagonista il medico di base Giampaolo Nardi. Plausto del Governatore Zaia: «Regione al lavoro per aumentare l'organico regionale dei medici di famiglia»

«Ringrazio il dottor Giampaolo Nardi per una scelta che testimonia il suo amore per la medicina e la sua attenzione umana verso i pazienti. La scelta di andare in pensione è personale e non sindacabile, ma gesti come quello del dottor Nardi sono preziosi, sia sul piano umano che su quello professionale, oltre che per fronteggiare una situazione di organico difficile che stiamo affrontando, ma che richiede tempo. Un tempo nel corso del quale bravi ed esperti medici che decidono di prolungare la loro missione sanitaria sono un grande aiuto e un esempio di dedizione, soprattutto verso i loro pazienti».

Così il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha commentato la notizia che un medico di medicina generale di Valdobbiadene ha deciso di rinunciare alla pensione e di proseguire la sua attività per altri due anni. «Assistiamo tutti i giorni a medici ospedalieri che, all’atto della pensione, lasciano l’impiego pubblico per essere assoldati all’indomani dalla sanità privata. Su questo sono numerose le proteste arrivate dai cittadini, anche in questi giorni. Bene quindi che anche i medici di medicina generale, come il dottor Nardi, possano effettuare la scelta di restare in servizio anche maturata la possibilità di accedere alla pensione. Si tratta di una sua scelta dettata, in questo come in molti altri casi, anche l’attaccamento ai suoi pazienti - aggiunge il Governatore - e le cronache raccontano che la soddisfazione è reciproca, soprattutto da parte degli anziani, che sono i pazienti più fragili e più sensibili anche al rapporto umano con il proprio medico di famiglia. Più in generale - conclude il presidente - stiamo incentivando al massimo i corsi di formazione per i giovani medici, anche con 8,5 milioni di euro da destinare alla Fondazione Scuola di Sanità Pubblica per la Formazione Specifica in Medicina Generale, dei quali 830mila euro servono a pagare 66 borse di studio aggiuntive alle 240 già finanziate con lo scopo sempre di far fronte alla carenza di medici. A luglio 2022 erano stati conferiti incarichi di medicina generale già a 170 giovani medici e a ottobre 209 delle 586 posizioni scoperte erano state risolte grazie a incarichi assegnati ai corsisti».

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