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Sanità veneta senza medici e infermieri: «Pagati 5mila euro al mese per lavorare in Arabia»

La testimonianza di Angelo Giacomazzi (Coordinamento Veneto Sanità Pubblica): «Non solo calciatori, anche gli specialisti italiani sono molto richiesti nei paesi arabi e in Norvegia. Impossibile competere per la nostra sanità pubblica»

Non solo i fondi pubblici destinati alla sanità privata: durante il flashmob di sabato 24 febbraio a Monastier di Treviso, si è parlato anche di quello che forse è il vero e più urgente dei problemi per la sanità veneta: la mancanza di infermieri, medici e personale specializzato.

Il dottor Angelo Giacomazzi, tra i membri del Covesap, l'associazione che aveva promosso la mobilitazione di Monastier, commenta la mancanza di personale ospedaliero con queste parole: «Gli infermieri italiani hanno una formazione così elevata che, sempre più spesso, ricevono offerte anche di 5mila euro al mese per andare a lavorare in Arabia Saudita». Cifre con cui i fondi pubblici del Veneto non possono neanche minimamente competere. «Non solo calciatori, in Arabia cercano le nostre eccellenze mediche: in Italia a questi professionisti vengono offerti lavori in ospedali con notti, festivi e weekend per circa 1500 euro al mese. L'Arabia mette a loro disposizione un contratto di cinque anni, con la possibilità di tornare per due volte gratis in Italia. Mogli e figli vengono al seguito del professionista e sono coccolati con ogni benefit e comfort. Una situazione simile sta avvenendo anche in Norvegia e i nostri medici e infermieri italiani iniziano ad accettare queste offerte di lavoro, mettendo sempre più in crisi la carenza di personale sanitario in Veneto. Come sostengono molti di loro - conclude Giacomazzi - veniamo pagati noccioline e pretendono da noi diamanti. Qualcosa deve cambiare».

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