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Lunedì, 29 Aprile 2024
Attualità Sant'Antonino / Piazzale dell'Ospedale

Ca' Foncello, gomitoli di lana donati alle pazienti in chemioterapia

Al via venerdì 13 ottobre il progetto "Lanaterapia in Oncologia", dedicato alle pazienti in carico al Day Hospital di Oncologia e promosso da ACTO Triveneto in collaborazione con l’associazione Gomitolorosa. «Lavorare a maglia per liberare la mente dalla malattia»

Gomitoli di lana colorata da lavorare a maglia nella speranza di regalare qualche momento di sollievo e distrazione alle pazienti oncologiche dell'ospedale Ca' Foncello. Venerdì 13 ottobre ha preso il via il progetto "Lanaterapia in Oncologia - La cura oltre le cure", promosso da ACTO Triveneto (associazione pazienti della rete Alleanza contro il tumore ovarico), in collaborazione con l’associazione Gomitolorosa.

L'iniziativa, attivata nelle stanze per la Chemioterapia dell’ospedale Ca’ Foncello, coinvolgerà le pazienti oncologiche in attività di lavoro a maglia con l’obiettivo di "liberare la mente", stimolare la creatività e la manualità, spesso compromessa dagli effetti collaterali del percorso terapeutico, dando loro sollievo all’interno dell’ambiente ospedaliero e, possibilmente, anche all’esterno, al fine di contenere il ritiro sociale spesso indotto dalla malattia. Tutte le donne in cura riceveranno un kit personale composto da gomitolo di lana, uncinetto, schema da seguire e, anche, un video tutorial raggiungibile tramite QR Code per supportare coloro che si approcciano al lavoro a maglia per la prima volta. A supporto delle pazienti ci saranno volontarie ACTO e il personale infermieristico e oss dell’Oncologia con abilità nei lavori a maglia. I gomitoli in dotazione, fatti di lana italiana in esubero recuperata, sono di quattordici differenti colori associati a diverse patologie e verranno utilizzati per realizzare manufatti a scopo benefico.

Lanaterapia-Treviso-1-2

Alla presentazione del progetto, tenutasi a Villa Carisi, sono intervenuti la presidente di ACTO Triveneto, Petra De Zanet, la dottoressa Grazia Artioli, responsabile dell’Unità operativa semplice di Oncologia ginecologica. Adolfo Favaretto, primario dell’Oncologia di Treviso. Enrico Busato, primario dell’Ostetricia e Ginecologia di Treviso, la presidente della V Commissione della Regione Veneto, Sonia Brescacin, e il direttore generale Ulss 2, Francesco Benazzi. Presenti anche la presidente dell’associazione Polaris, Emanuela Beni, e l’assessore alle Politiche sociali e rapporto con enti del terzo settore e associazioni del Comune di Silea, Francesco Biasin, coinvolti nel progetto attraverso il laboratorio “Oltre le cure”, che permetterà alle pazienti che lo desiderano di proseguire l’attività di lanaterapia all’esterno delle mura dell’ospedale.

Lanaterapia Treviso-2

La testimonianza

I commenti

«L’attività promossa dalla nostra associazione - spiega la presidente di Acto Triveneto, Petra De Zanet -, consiste nella cura dell'anima, del pensiero e del sollievo fisico. I pazienti oncologici non devono sentirsi soli, chiudersi nel tunnel della disperazione, ma possono convivere con la malattia, anche con l’aiuto di altre donne pazienti, alleate a medici, pronte ad accogliere e aiutare ad affrontare gli aspetti più bui de percorso, infondendo speranza e fiducia nella ricerca scientifica. Ringrazio il direttore generale Francesco Benazzi e i suoi collaboratori per aver accolto con disponibilità il progetto della lanaterapia per i pazienti oncologici: i colori della lana e l’impegno manuale saranno di grande aiuto per le pazienti, alleviando il peso delle lunghe ore trascorse in chemioterapia».

La dottoressa Grazia Artioli, dirigente dell'Oncologia di Treviso, aggiunge: «Il lavoro di squadra tra medici e pazienti è indispensabile per capire e cercare di risolvere i bisogni delle pazienti». «La nostra attività chirurgica ginecologica, che, essendo il Ca’ Foncello uno dei centri di riferimento regionali per i tumori dell'ovaio, negli ultimi due anni ha visto un costante incremento, ha permesso una maggiore e più stretta collaborazione con Acto Triveneto che ci supporta con continue iniziative che coinvolgono i pazienti, come questa della lanaterapia» il commento del primario di Ostetricia e Ginecologia, Enrico Busato.

«Il lavoro a maglia favorisce il benessere delle persone e chi già lo pratica ne è consapevole - spiega il primario del reparto di Oncologia, Adolfo Favaretto -. Siamo lieti di introdurre questa attività dedicata alle nostre pazienti: si tratta di un hobby tradizionale, ma anche terapeutico che le aiuterà a ritrovare la calma in un momento di difficoltà, carico di ansia e preoccupazioni, portando a un rilassamento psico-fisico e stimolando, anche, creatività e pazienza». 

«Grazie a Petra De Zanet e all’Ulss 2 per l’impegno messo per avviare questo bel progetto. L’alleanza che è stata messo in atto è importantissima e dimostra ancora una volta l’attenzione posta nel venire incontro alle esigenze dei pazienti. Le esperienze di azioni di multidisciplinarietà e umanizzazione dei servizi, in linea con gli obiettivi regionali, sono estremamente importanti» le parole della consigliera regionale, Sonia Brescacin.

«Continua il percorso di umanizzazione delle cure, avviato già da diverso tempo all’interno dell’Ulss 2. Alle molteplici attività promosse si unisce anche questa bella iniziativa che contribuisce a migliorare l’umore delle pazienti durante il difficile percorso della malattia oncologica, favorendo la socialità nell’ottica dell’auto mutuo aiuto. Ringrazio Petra De Zanet, i primari Favaretto e Busato, la dr.ssa Artioli e tutto il loro staff per aver portato questo progetto nell’Ulss 2» conclude il direttore generale dell'Ulss 2, Francesco Benazzi.

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