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Imprenditore critico sulle misure anti Covid a scuola: «Norme sbagliate, rischiamo la chiusura»

Fernardo Pin, giovane imprenditore che con la madre e il fratello gestisce la Gefeassemblaggi di Moreno di Piave, lancia l'allarme: «Queste regole sono uno straordinario strumento per bloccare tutta l'economia»

«Siamo preoccupati della situazione in atto, con queste regole rischiamo di chiudere tutti». Lancia l'allarme Fernardo Pin, giovane imprenditore che con la madre e il fratello gestisce la Gefeassemblaggi di Moreno di Piave. Secondo lui infatti le norme di contrasto all'epidemia sono un «straordinario strumento per bloccare tutta l'economia. «Non ha senso - dice - che se è un ragazzo o una ragazza risultano positivi a scuola si isoli, mettendola in quarantena, tutta la classe e i relativi genitori. E quelli che erano in corriera con lui, che magari giocano nella stessa squadra di calcio, che hanno fatto festa insieme il giorno prima?».

«Il punto è - spiega - che se andiamo avanti così fra due settimane la metà delle classi sarà a casa e metà delle aziende di troveranno senza personale. Perché i genitori dovranno finire in quarantena con i figli ovviamente e a quel punto non ci sarà un lockdown nel vero senso della parola ma il blocco sarà sostanziale. Noi ad esempio abbiamo un gran numero di mamme tra i nostri dipendenti, il rischio c'è ed è concreto. E lo Stato come ci aiuta? Fino ad oggi i sostegni sono stati blandi e noi ci siamo dovuti arrangiare. Meglio sarebbe isolare non in attesa del tampone ma solo una volta confermata la positività del sospetto infetto e dei suoi contatti. Noi siamo molto preoccupati per la situazione, vediamo un autunno nero».  

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