Ulss 2, i sindacati: «No ai tagli delle pensioni per il personale sanitario»
Dure critiche all’articolo 33 della bozza della legge Finanziaria 2024 presentata dal Governo e inviata alle Camere. L'allarme: «Migliaia di lavoratori della sanità rischiano di essere privati da 3mila a 7mila euro annui della loro futura pensione»
La Rappresentanza sindacale unitaria dell'Ulss 2 si è detta sbalordita di fronte al contenuto dell’articolo 33 della bozza della legge Finanziaria 2024 presentata dal Governo e inviata alle Camere. «La penalizzazione di migliaia di euro di pensione per centinaia di migliaia di lavoratori della sanità, degli enti locali e della scuola appare incredibile a fronte delle dichiarazioni e degli atti del Governo che blandiscono gli stessi lavoratori rispetto alla necessità di alzare i loro miseri salari attraverso un anticipo del rinnovo contrattuale» scrivono i sindacati trevigiani in una nota firmata dalla delegazione trattante composta da: Aldo Lorenzon, Rimpici Francesco, Luisa Codato, Carmen Amadio, Alessandro Zuliani e Nicola Marcato.
Senza alcuna discussione, senza alcun confronto con i lavoratori e con le parti sociali la revisione al ribasso delle tabelle della quota A della pensione priverà migliaia di lavoratori dei settori pubblici sopra indicati di una parte consistente, da 3mila a 7mila euro annui, della loro futura pensione. «Questo era il Governo che prometteva equilibrio e giustizia sociale e il superamento dei vincoli eccessivamente penalizzanti della legge Fornero e sarà il Governo della pauperizzazione e della povertà pensionistica per migliaia di lavoratori. Quei lavoratori che ieri erano gli eroi anti-Covid, che oggi dovevano essere aiutati per le condizioni drammatiche in cui lavorano tra pronto soccorso e reparti ma che invece domani, traditi dall’azione di un Governo inattendibile e falso, si ritroveranno nuovi poveri a fare i conti con un taglio delle pensioni che renderà la sopravvivenza un esercizio quotidiano» continuano i sindacati. La Rsu dell'Ulss 2 chiede quindi a piena voce al Governo di fermare questa operazione. «Non si decide il destino di povertà di migliaia di lavoratori in un articolo nascosto della legge finanziaria senza alcuna discussione e confronto con i lavoratori e i loro rappresentanti. Lo diciamo ora e tutti assieme - concludono -, fermatevi e togliete l’articolo 33 dalla bozza della legge finanziaria 2024. Diversamente non lo dimenticheremo perché a ricordarcelo sarà la nostra condizione di pensionati poveri con la quale faremo i conti quotidianamente. Anche nella nostra azienda, già in forte carenza di personale del comparto e medico, molti dipendenti si stanno affrettando in questi giorni per lasciare il lavoro entro il 31 dicembre, aggravando una situazione già pesante per carichi di lavoro».