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Lunedì, 29 Aprile 2024
Attualità San Zeno / Via Jacopo Sansovino

Treviso, partiti da Santa Maria del Sile i lavori per il risanamento delle fognature nel capoluogo

Previsti interventi in Strada del Mozzato, via Caduti di Cefalonia e in altre strade comprese nei quartieri di Santa Maria del Sile, Ghirada e San Zeno

Il progetto consiste in un vero e proprio lavoro di riparazione delle condutture che consentirà di limitare l’infiltrazione di acque parassite, ossia acque sostanzialmente pulite di natura varia (meteorica, superficiale, di falda o antropica), che non hanno necessità di essere depurate ma che possono infiltrarsi nelle reti fognarie attraverso buchi o crepe. L’obiettivo finale è aumentare la capacità depurativa dell’impianto di via Pavese. I lavori vengono eseguiti senza scavo. Il risanamento sarà poi esteso nelle aree ritenute più critiche territorio degli altri 52 comuni soci nei prossimi 18 mesi (già sottoposte ai raggi X a partire dalla scorsa estate), per un investimento complessivo di 750 mila euro. Nelle ultime settimane, le arterie sottoposte a tale riparazione nel capoluogo sono state via Sansovino e laterali, via Bramante, via Zanette e Via Codemo. Previsti interventi in Strada del Mozzato, via Caduti di Cefalonia e in altre strade comprese nei quartieri di Santa Maria del Sile, Ghirada e San Zeno. Si è scelta una soluzione operativa che non prevede scavi, così da essere la meno impattante possibile per i residenti. Questo consente anche di mantenere inalterato il funzionamento della rete fognaria, di non usare mezzi ingombranti di cantiere ed evitare il movimento terra.

La riparazione prevede l’impiego di mezzi tecnologici all’avanguardia come il canal-jet (ossia una metodologia di spurgo per pozzi neri, fogne, tubi e condotte, che sfrutta il sistema idrico ad altissima pressione), video ispezioni e robot. Si procede, innanzitutto, con interventi di pulizia radicale e completa delle condotte, per poi arrivare alla sistemazione delle tubature di fognatura in cui vi sia la presenza di crepe, buchi e tagli. Il risanamento delle condotte può prevedere la ristrutturazione dell’intera tratta ammalorata, realizzata tramite “relining” o “metodo della calza” oppure uno o più interventi localizzati realizzati con “packer” (ossia la posa all’interno della condotta da rivestire di una guaina flessibile in feltro impregnata con resina in grado di espandersi grazie all’uso di un palloncino).

Risanamento fognature Via Sansovino Treviso 2-2

«È importante liberare spazio nelle condotte per aumentare il flusso dei reflui che convergono al depuratore - spiega l’amministratore delegato di Ats, Pierpaolo Florian - Eliminando o limitando l’afflusso di acque parassite, si consente di recuperare capacità depurativa e, di conseguenza, aumentare il numero di utenze che possono usufruire del servizio depurazione. Ciò produce benefici in termini di tutela dell’ambiente e risparmio di energia impiegata dai depuratori per il loro funzionamento».

Per questo si provvederà anche all’estirpo delle radici arboree, che rallentano il flusso dei reflui. «Tali interventi di risanamento nelle condotte fognarie esistenti nel territorio comunale sono fondamentali come lo sono le opere in fase di realizzazione e in programma per l’estensione della rete per i reflui anche in centro storico, oltre che nei quartieri – dice l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Treviso, Sandro Zampese – Ringraziamo Ats non solo per l’impegno alla risoluzione di un problema annoso per la nostra città, ma anche per l’attenzione all’utilizzo di tecniche che siano il meno impattanti possibile per la vita quotidiana dei cittadini».  

Il risanamento in corso a Treviso capoluogo è frutto di un progetto partito nel 2018 e conclusosi nel 2020. Sfruttando il know-how interno aziendale e con il contributo di aziende specializzate nel settore, è stata eseguita una campagna di monitoraggio delle portate nella fognatura nera della durata di circa 2 mesi, mediante l’installazione e la gestione in contemporanea su tutta la rete di 80 sensori ad ultrasuoni in grado di registrare istantaneamente la portata fluente. Tale approccio ha consentito di suddividere l’intera rete fognaria afferente al depuratore in 80 micro-bacini su cui applicare specifiche tecniche di ingegneria idraulica per analizzare i dati di portata registrata e individuare le anomalie. L’analisi condotta ha consentito di individuare 7 bacini fognari dei totali definiti per lo studio. In questo modo è stato possibile programmare i successivi interventi di risanamento. 

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