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Domenica, 28 Aprile 2024
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Cura minivasiva della stenosi aortica, cardiologia di Treviso nella top ten italiana

Questo importante riconoscimento è arrivato la settimana scorsa durante la presentazione al Ministero della Salute a Roma dei dati di attività del 2022 dei centri di cardiologia interventistica in Italia

La stenosi aortica su base degenerativa nei pazienti over 75 è la patologia valvolare più frequente nei Paesi Occidentali: da diversi anni la procedura di TAVI per la cura della stenosi aortica nei pazienti con oltre 75 anni si svolge con l’inserimento della valvola aortica attraverso un’arteria della gamba e posizionamento della valvola nuova senza necessità di intervento cardiochirurgico. Durante l’intervento il paziente è sveglio come per le altre procedure che si svolgono nelle sale di Emodinamica interventistica della Cardiologia di Treviso e Castelfranco Veneto.

L’équipe di Cardiologia del Ca’ Foncello, guidata dal dr Carlo Cernetti, già nel 2021 rientrava tra i 10 migliori centri in Italia per la procedura TAVI con 209 interventi eseguiti. Nel 2022 ha scalato la classifica diventando il settimo centro In Italia, prima in Veneto a pari merito con la Cardiologia Interventistica di Padova, con 248 interventi di TAVI eseguiti. Questo importante riconoscimento è arrivato la settimana scorsa durante la presentazione al Ministero della Salute a Roma dei dati di attività del 2022 dei centri di cardiologia interventistica in Italia, presentati dalla Società Italiana di Cardiologia Interventistica GISE. Un risultato, quello ottenuto dall’équipe del primario Cernetti che si inserisce in un’attività ben più ampia: le Cardiologie interventistiche di Treviso e Castelfranco Veneto hanno infatti eseguito, lo scorso anno, oltre 1600 interventi di angioplastica coronarica con applicazione di stent, collocandosi tra i centri con più elevato volume di tutta Italia.

«Nelle due Emodinamiche di Treviso e Castelfranco Veneto - ricorda il dr Cernetti - vengono eseguiti interventi per  la correzione della valvola mitralica e tricuspidalica per via endovascolare, per la correzione dei difetti del setto interatriale e della pervietà del forame ovale e per la correzione della circolazione periferica e carotidea, tutti in collaborazione con la Cardiochirurgia diretta dal dr Giuseppe Minniti, la Chirurgia Vascolare diretta dal dr Edoardo Galeazzi e la Neurochirurgia diretta dal dr Giuseppe Canova. Questa enorme mole di lavoro, oltre 5000 interventi, è resa possibile grazie all'impegno degli operatori delle Emodinamiche e delle Cardiologie di Treviso e Castelfranco Veneto.  Questi interventi molto complessi, resi oggi possibili con una mortalità molto bassa, vengono pianificati e discussi con i cardiologi, gli anestesisti e i cardiochirurghi che compongono l'Heart Team che sono in grado di identificare il percorso migliore di cura per trattare patologie così complesse e renderle accessibili anche per pazienti molto anziani».

I complimenti del presidente Luca Zaia

«All’équipe di Cardiologia di Treviso va il mio plauso per l’obiettivo raggiunto e un sentito ringraziamento per quanto hanno fatto e stanno facendo, in una logica di presa in cura ottimale del paziente e di collaborazione tra Unità Operative» il commento del direttore generale, Francesco Benazzi. «Ancora una volta, la sanità trevigiana sale alla ribalta nazionale per la qualità e l’innovatività del lavoro dei suoi sanitari. Complimenti al primario Carlo Cernetti e al suo staff per aver portato la cardiologia di Treviso nella top ten nazionale per la cura mininvasiva della stenosi aortica “TAVI”, la patologia valvolare su base degenerativa nei pazienti over 75 più frequente nei Paese occidentali». Così il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, commenta l’ennesimo successo di una branca fondamentale della sanità all’Ospedale di Treviso. «Il team di Cernetti – aggiunge Zaia – è oggi al settimo posto in Italia, con 248 interventi eseguiti nel 2022, a pari merito con la Cardiologia Interventistica di Padova. Eccellenze venete delle quali andare orgogliosi, con sanitari alla costante ricerca del progresso, di un passo in più nell’interesse del paziente. Non è difficile immaginare ad esempio – aggiunge il Governatore – l’importanza di una tecnica cardiologica minivasiva in pazienti anziani, per i quali utilizzare questo metodo d’intervento, riducendo al minimo i loro problemi operatori e post operatori».

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