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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Supermercato Pam: «I dipendenti vivono quotidianamente uno stato di ansia»

Il segretario generale della Filcams Ggil, Alberto Irone: «Apriamo un tavolo strategico per il commercio in città che tenga conto della questione sicurezza, visto l’emergere di sempre più episodi di violenza e delinquenza»

Lavoratrici e lavoratori esasperati e impauriti. Questi i sentimenti che quotidianamente vivono gli addetti impiegati al centralissimo supermercato Pam di via Zorzetto a Treviso secondo la FILCAMS CGIL, sulle barricate dopo l’ennesimo episodio di delinquenza venuto a galla fortunatamente prima di diventare fatto di cronaca. Il riferimento è il ritrovamento di un’arma all’interno di un frigorifero per surgelati avvenuto nel pomeriggio di lunedì 26 luglio.

«I dipendenti del punto vendite Pam stanno vivendo un drammatico stato di stress» spiega Nicole Chirici della FILCAMS CGIL trevigiana «ci riportano costantemente segnalazioni del loro malessere lavorativo causato da episodi che vanno da inaspettata maleducazione fino a vere aggressioni verbali, in particolare verso dipendenti e clienti donne, ma anche di microcriminalità dentro e fuori il supermercato. Il rischio è sempre dietro l’angolo. L’ansia e la tensione sono alle stelle. Una situazione ormai insostenibile quanto intollerabile sia dal punto di vista delle condizioni di lavoro sia dell’ordine pubblico. Chiedono soluzioni concrete e immediate per la loro sicurezza e per quella della clientela alla proprietà e all’amministrazione comunale perché quell’angolo di città possa continuare a ospitare un negozio che serve molti residenti del centro storico».

«Quella porzione cittadina» aggiunge Alberto Irone, segretario generale FILCAMS CGIL di Treviso «riflette più di altre l’emergere sempre più preoccupante di forme di disagio sociale che sfociano nella violenza e nella delinquenza. A farne le spese è tutto il sistema commerciale e produttivo del centro storico, che già non se la vive proprio benissimo e le innumerevoli vetrine vuote ne sono una lampante dimostrazione. Servono strategie di crescita economica-culturale condivise che tengano conto della questione della sicurezza, insieme alle forze dell’ordine, e del tema della socialità, in particolare per quanto riguarda le giovani generazioni di trevigiani. Il tutto abbinato alla programmazione del futuro delle attività produttive in città, visione oggi mancante».

«Apriamo allora un tavolo con tutti i soggetti deputati, a partire dal Comune di Treviso e dalle associazioni di categoria, dove portare ciascuno per la propria parte istanze e progettualità» chiude Irone «così anche alcune promesse elettorali fatte di recente potrebbero trovare concretizzazione».

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