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Panevin e falò, via libera anche con lo smog. Ambientalisti in rivolta: «Irresponsabili»

Approvata la proposta promossa dal parlamentare leghista Gianangelo Bof. Luigi Lazzaro (Legambiente): «Invitiamo le istituzioni a riconsiderare questa decisione intrisa di ideologia e a promuovere piuttosto politiche attive che rispettino sia le tradizioni che l'ambiente»

E' stato approvato ieri, 20 febbraio, l'emendamento "salva falò" promosso dalla Lega alla Camera dei deputati e che consente l'accensione di maxi-fuochi all’aperto, i classici "Panevin" dell'Epifania o i falò, indipendentemente dai valori relativi all'inquinamento atimosferico. «Con un emendamento della Lega alla legge sulla salvaguardia delle manifestazioni di rievocazione storica e del patrimonio culturale immateriale, sarà consentita per legge l’organizzazione dei falò tradizionali» ha commentato il deputato della Lega, Gianangelo Bof, tra i principali sostenitori del provvedimento «Un’usanza diffusa in Veneto come in occasione dei pan e vin. Una tutela per tradizioni antiche che la Lega vuole siamo tramandate, rispetto alle esasperazioni ambientaliste che ne hanno spesso intralciato l’organizzazione. Un sano patrimonio culturale e di identità del territorio che viene preservato con l’approvazione di questo emendamento, entrando in legge».

La reazione delle associazioni ambientaliste non si è fatto attendere con Legambiente Veneto che in una nota ha espresso "profonda preoccupazione".

"L'emendamento è stato presentato come un atto di tutela delle tradizioni culturali venete, ma non tiene conto degli impatti negativi sull'ambiente e sulla salute dei cittadini" si legge in una nota "In un periodo, quello invernale, in cui l'inquinamento atmosferico rappresenta una delle principali emergenze ambientali come dimostrano anche i dati delle centraline di rilevamento di Arpav che riportano da inizio 2024 ad oggi più di un superamento ogni due giorni del limite di legge in tutta l’area di pianura, concedere la possibilità di accendere falò senza considerare i livelli di inquinamento dell'aria è un gesto irresponsabile e miope. L’accordo di Bacino padano tra le regioni del nord italia avvolte dallo smog (Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna) che vede anche il Governo coinvolto, include tra i divieti per ridurre l’impatto nei periodi di alta concentrazione di inquinanti anche lo stop ai roghi all’aperto, ma con questo emendamento il Parlamento di fatto sconfessa il lavoro e gli indirizzi delle Regioni ed espone gravemente il Paese alla mancata ottemperanza degli obblighi a tutela della salute di tutti ed al conseguente pagamento delle sanzioni previste dalla Corte di Giustizia Europea per il superamento continuativo dei limiti di PM10 negli anni che vanno dal 2008 al 2017 che ha condannato l’Italia a pagare una multa miliardaria per inadempienza alla Commissione Europea, stimata da 1.5 a 2.3 miliardi di euro, oppure ad agire efficacemente e con urgenza per ridurre l’inquinamento delle nostre città".

Il presidente di Legambiente Veneto Luigi Lazzaro, ribadisce che «è molto importante mantenere le tradizioni culturali, ma non a discapito dell'ambiente e della salute delle persone. Esistono modi alternativi per preservare e celebrare le nostre radici culturali senza compromettere il benessere delle persone e l'integrità dell'ecosistema e alcune amministrazioni virtuose hanno già dimostrato di essere all’altezza di questa sfida culturale». «Invitiamo le istituzioni - conclude Lazzaro - a riconsiderare questa decisione intrisa di ideologia e a promuovere piuttosto politiche attive con adeguate risorse per soluzioni sostenibili che rispettino sia le tradizioni che l'ambiente. Viceversa,  il deputato Bof ed i colleghi firmatari della mozione potranno ritenersi responsabili di una ulteriore nuova tassa per i cittadini italiani, dalle cui tasche dovranno andare a prelevare quei miliardi di euro necessari a pagare la multa all’europa, causata dalla loro incomprensibile azione di intralcio e sfiducia delle azioni decise dalla politica stessa ed  intraprese dalle quattro regioni del bacino padano». 

«In queste ore gran parte della pianura padana è soffocata da una coltre di smog da “record mondiale”, Treviso è stata la terza città più inquinata da polveri sottili nel 2023 e nel 2024 ha già registrato per 29 giorni il superamento del limite di allerta di concentrazione di PM10 nell’aria che respiriamo (su un massimo “consentito” di 35 sforamenti all’anno)»: ha attaccato Gigi Calesso, di Coalizione Civica per Treviso.

«Proprio in questi giorni la Presidenza del Consiglio Europeo e i rappresentanti del Parlamento Europeo hanno raggiunto un primo accordo politico su una proposta di fissare dei nuovi standard di qualità dell’aria nell’Unione, con l’obiettivo di raggiungere l’inquinamento atmosferico zero» sottolinea Calesso «La direttiva europea a cui si sta lavorando ridurrà i valori limite tollerati per la presenza di sostanze inquinanti nell’aria che respiriamo, “avvicinando” la normativa europea agli standard dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. In questo quadro che non è esagerato definire molto preoccupante che cosa fa l’onorevole Bof, deputato leghista eletto nel trevigiano? Annuncia con grande soddisfazione che è stato approvato alla Camera un emendamento della Lega che consente l’accensione dei “panevin” anche in presenza di elevati livelli di inquinamento atmosferico!».

«Con la scusa della “salvaguardia delle manifestazioni di rievocazione storica e del patrimonio culturale immateriale” (questo è il disegno di legge rispetto a cui è stato approvato l’emendamento leghista) si dà un calcio alle preoccupazioni per la salubrità dell’aria, alla sensibilità faticosamente acquisita dagli amministratori locali che oggi limitano altezza e numero dei “panevin” e arrivano a bloccarne l’accensione nel caso in cui lo smog sia particolarmente pesante» chiude Calesso «Proprio la combustione incontrollata di legna, infatti, rappresenta una delle maggiori fonti di emissioni di inquinanti in atmosfera, come sanno benissimo tutti coloro che, alzandosi la mattina in una zona in cui la sera prima è stato acceso un “panevin”, si ritrovano con un‘aria irrespirabile. E’ evidente che nella Lega non hanno cittadinanza le ragioni dell’ambiente, della salubrità dell’aria, dei costi pesantissimi costi sanitari, sociali ed economici dell’inquinamento atmosferico».

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