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Infortuni degli studenti e conseguenze penali: insegnanti del Pio X a scuola di formazione

Tutto il corpo docenti ha frequentato i corsi promossi dal Collegio. Approfondimenti di diritto, sulla responsabilità civile degli insegnanti, e didattica inclusiva per alunni con bes e dsa

Gli insegnanti del Collegio vescovile Pio X, di ogni ordine e grado, dall’infanzia alle superiori, tornano a sedere dall’altra parte della cattedra, grazie ai corsi di formazione promossi dalla scuola. Da febbraio, infatti, sono partiti alcuni momenti formativi che hanno coinvolto tutto il corpo docente, allo scopo di fornire gli strumenti per svolgere al meglio la preziosa professione dell’insegnamento. Così, grazie a una collaborazione con l’Università degli studi di Padova e l’Ateneo di Treviso, in due diversi appuntamenti, si è parlato della responsabilità civile e dei profili del diritto penale e del lavoro degli insegnanti. Durante il primo appuntamento sono intervenuti, l’avvocato Riccardo Mazzariol, del dipartimento di Diritto privato e Critica del diritto dell’Università di Padova e il giudice del Tar del Veneto, Paolo Nasini.

Il secondo momento di formazione, invece, è stato gestito dall’avvocata Silvia Bertocco, del dipartimento di Diritto privato e Critica del diritto dell’Università di Padova e dall’avvocata Chiara Silva, del dipartimento di Diritto pubblico, Internazionale e Comunitario dell’Università di Padova. Gli studenti trascorrono buona parte della loro giornata all’interno degli edifici scolastici, con la scuola partecipano a gite o ad attività sportive. Gli incidenti possono capitare, ma, secondo i dati statistici, il numero delle cause civili per infortunio di alunni è in costante aumento: «Per questo motivo – ha chiarito il professor Mazzariol –, l'obiettivo è fornire al corpo docente le coordinate giuridiche per svolgere con consapevolezza l'attività di insegnante e per porre in essere comportamenti volti a prevenire situazioni di conflitto o di lite. La responsabilità civile dell'insegnante è un tema molto importante, che può avere conseguenze significative per la carriera professionale e la vita personale del docente. È quindi fondamentale che gli insegnanti siano consapevoli dei propri diritti e doveri, nonché dei limiti entro cui possono operare».

L’ultima parte degli incontri era dedicata al dialogo con gli insegnanti che in questo modo hanno potuto affrontare le problematiche in modo concreto, confrontarsi e ottenere risposte a domande specifiche. Oltre ai seminari a tema legale, fondamentale per la missione della scuola, è stato il corso tenuto dalla psicologa del Collegio, Marina Raffaele, sui bisogni educativi speciali e i disturbi dell’apprendimento, affinché ogni insegnante sia preparato ad affrontare eventuali problematiche degli alunni, per una reale inclusione di tutti gli studenti.

Già in apertura dell’anno scolastico, diverse tematiche legate allo sviluppo cognitivo erano state affrontate durante il convegno del professor Giovanni Mento, associato del dipartimento di Psicologia generale dell’Università degli studi di Padova e ricercatore nel campo delle neuroscienze cognitive dello sviluppo e della neuropsicologia, che è intervenuto sul tema del “Controllo cognitivo adattivo nell’età evolutiva”. Il professore aveva ampliato lo sguardo sull’importanza dell’ambiente per il neurosviluppo, sui metodi di apprendimento e sui pericoli delle tecnologie digitali.

Ora, la dottoressa Raffaele, ha focalizzato lo sguardo sui percorsi e le strategie personalizzate che ogni insegnante può intraprendere per favorire l’apprendimento di ragazzi con bisogni educativi speciali e disturbi dell’apprendimento. «Si tratta di un’ampia gamma di casistiche – ha spiegato la psicologa –, si va da disabilità fisiche o cognitive certificate dalla legge 104, e dunque alunni che hanno diritto a un’insegnante di sostegno, fino a studenti con certificazioni per disturbi dell’apprendimento, cioè dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia, fino a disturbi del neurosviluppo, disturbo da deficit dell’attenzione o anche fragilità temporanee, che ricadono sull’apprendimento scolastico. In tutto questo gli alunni non devono essere lasciati indietro rispetto al gruppo classe, vanno accompagnati, e per questo è fondamentale che gli insegnanti siano tutti adeguatamente preparati ad affrontare le situazioni». E proprio per affinare queste competenze e accompagnare al meglio tutti gli alunni, i docenti, nei prossimi mesi, parteciperanno a un ulteriore corso formativo.

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