Tante bndiere italiane ma anche cartelli e clacson suonati all'impazzata. Una sfilata composta quella di decine di trattori degli agricoltori che ieri mattina sono partiti da Resana per poi dirigersi verso Vedelago, quindi Quinto, Paese, lungo la Castellana e poi la Tangenziale di Treviso dove il lungo corteo ha occupato entrambe le corsie di marcia con le prevedibili lunghe code di automobilisti e mezzi pesanti. La scorta è stata assicurata da polizia e polizia stradale, con auto e moto: i disagi, paventati alla vigilia, sono stati comunque molto limitati anche per l'orario in cui è avvenuto l'attraversamento della tangenziale (tra le 10 e le 10.30). Alla fine erano almeno 400 i trattori che hanno raggiunto, da tutta la Marca ma anche dal veneziano e dal bellunese, l'area del parcheggio di via Strada della Serenissima a Silea, a pochi passi dal casello autostradale di Treviso sud, per la manifestazione organizzata per protestare contro la discrepanza tra spese e ricavi a cui sono soggetti gli agricoltori. Una situazione che negli ultimi anni ha portato quasi all’annullamento dei guadagni, sostenevano i manifestanti. «L'obiettivo è di sostenere i movimenti agricoli che sono nati in Italia e in Europa" così Nicola Albanese e Mirco Denis, principali organizzatori "il mercato è comandato da multinazionali e forti interessi economici in mano a pochi». Presenti a Silea anche Danilo Calvani, dell'associazione Agricoltori traditi (coordinatore della mobilitazione a livello nazionale), e anche due consiglieri regionali, Roberto Bet e Amedeo Gerolimetto, rappresentanti della commissione agricoltura.