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Spettacolo su gender e omofobia, Comune trevigiano blocca lo spettacolo di Paolo Camilli

Lo spettacolo è "L'amico di tutti" che tanto successo sta avendo in tutta Italia. L'attore teatrale su Facebook attacca rivelando un retroscena: «La data non è stata approvata dal consiglio di amministrazione perché, detto in soldoni, sono salviniani e la tipologia di spettacolo non è nelle corde del loro pubblico»

Lo spettacolo "L'amico di tutti", messo in scena dall'attore teatrale Paolo Camilli, sarebbe stato "stoppato" da un Comune della provincia di Treviso. Lo show sta avendo grande successo di pubblico in tutta Italia: affronta in chiave ironica i delicati temi di gender, intolleranza, discriminazione sessuale omofobia e razzismo. Camilli, con un post al vetriolo su Facebook ha svelato i retroscena della mancata esibizione nella Marca. L'inevitabile polemica è pronta ad esplodere ed erroneamente l'ex parlamentare del Pd, Laura Puppato, aveva inizialmente attaccato l'amministrazione comunale del capoluogo con lo staff del sindaco Conte che ha però subito spiegato che Ca' Sugana avrebbe dato l'ok allo spettacolo di Camilli. «La data non è stata approvata dal consiglio di amministrazione perché, detto in soldoni, sono salviniani e la tipologia di spettacolo non è nelle corde del loro pubblico»: ha scritto tra le altre cose Camilli nel suo post che vanta su Instagram ben 250mila followers.

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Camilli su Facebook: «Solo il pubblico, dovrebbe avere il diritto di scegliere»

“Ciao Paolo, la data in provincia di Treviso non è stata approvata dal consiglio di amministrazione perché, detto in soldoni, sono salviniani e la tipologia di spettacolo non è nelle corde del loro pubblico (e sono stata carina nella descrizione)”. L’organizzazione aveva contattato la mia distributrice teatrale (Carolina Lucente Monica Savaresi)per invitarci perché entusiasta dello spettacolo e ci aveva anticipato che prima di confermarcelo, avrebbero dovuto far vagliare la proposta all’amministrazione comunale. “Una formalità” ho pensato. E invece no, hanno bloccato tutto. Com’è possibile? Com’è possibile che nel 2022 uno spettacolo venga bloccato perché non ritenuto in linea con il gusto e col pensiero di chi siede a quegli stessi tavoli che certi diritti dovrebbe invece garantirli? Semplice, perché il mio spettacolo “L’amico di tutti”, non è solo comico, osa essere satirico, osa trattare temi come la polemica sul gender, l’omofobia, il razzismo, l’hate speech… e sia mai che uno spettacolo possa, con una risata aprire, smuovere delle coscienze! Sono sempre più convinto che il pubblico, e solo il pubblico, dovrebbe avere il diritto di scegliere se vedere o meno uno spettacolo, se riempire quelle sedie o lasciarle vuote. Nessuno, in Italia e nel mondo, nel 2022, dovrebbe sostituirsi al diritto che ogni singolo spettatore ha di scegliere. Cara amministrazione, questa notizia non mi fa arrabbiare, anzi ora credo ancora di più nel progetto e di quanto sia ancora necessario e urgente affrontare questi argomenti! Firmato: l’Amico di tutti. Anche il vostro, nonostante tutto.

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