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Tragedia di Mestre, bagno di folla per l'ultimo saluto ad Alberto Rizzotto

Martedì 17 ottobre, a Tezze di Vazzola, il funerale dell'autista del bus finito giù dal cavalcavia di Mestre. Quasi 600 i presenti, fuori dalla chiesa la corriera della Martini Bus Venice. Lettera di commiato letta dai suoi compagni di classe

Bagno di folla a Tezze di Vazzola per il funerale di Alberto Rizzotto, il 40enne autista del bus caduto dal calvalcavia di Mestre lo scorso 3 ottobre. Martedì pomeriggio, 17 ottobre, la cerimonia funebre è iniziata alle ore 15, anticipata dalla recita del Santo Rosario. Il carro funebre è però arrivato davanti alla chiesa parrocchiale con largo anticipo (oltre un'ora e mezza) in modo da evitare ai familiari di Alberto il passaggio davanti a telecamere e giornalisti.

Funerali Alberto Rizzotto

La cerimonia

All'ingresso della chiesa il messaggio: "Non sono ammesse foto e riprese all'interno per rispettare il dolore della famiglia e la preghiera". Oltre cinquecento le persone arrivate a Tezze per tributare un ultimo saluto all'autista trevigiano. Oltre trecento i fedeli che non hanno potuto entrare in chiesa, poco meno di 200 quelli all'interno, rimasti ad ascoltare la cerimonia all'esterno. Fuori dal cancello della scuola dell'infanzia "Divina Provvidenza" era stato appeso uno striscione realizzato dai bambini dell'istituto con la scritta: "Ciao Alberto". A celebrare il funerale è stato il Vescovo di Vittorio Veneto, Corrado Pizziolo, insieme al parroco di Vazzola, don Alberto Basso, che si è incaricato dell'omelia funebre: "Le vie del Signore non sempre sono comprensibili - ha detto il sacerdote -. La strage di Mestre ha strappato la vita di Alberto e di altre venti persone: le cause dell'incidente, ancora al vaglio degli inquirenti, non potranno mai placare i nostri interrogativi sul senso della vita e della morte e sulla verità dell'Uomo che per un tratto c'è e un momento dopo svolta e scompare. Una casualità imprevedibile, forse una concomitanza di fattori, ha interrotto la straordinaria esistenza di Alberto. Un trauma moltiplicato 21 volte che pesa e quasi ci toglie il respiro - ha continuato il parroco di Vazzola -. Alberto era una persona responsabile, prudente e appassionata del suo lavoro. L'autobus che guidava era nuovo, eppure non è bastato: ci crediamo in controllo della vita ma capita a volte di dover fare i conti con una voragine più grande di noi. Quel che si può dire è che tragedie come queste ci scoprono sempre fragili e piccoli: non siamo padroni della Vita, possiamo solo riceverla in dono, amarla e custodirla con cuore umile e sentendoci tutti sulla stessa barca. Oggi ci stringiamo intorno al dolore della famiglia di Alberto, la papà, la mamma, il fratello e tutte le altre famiglie nel lutto e nel dolore». Il Vescovo Pizziolo e don Alberto hanno dedicato una preghiera ai familiari di tutte le altre vittime della tragedia di Mestre e a tutti coloro che lavorano ogni giorno come autisti, trasportando migliaia di vite umane da una destinazione all'altra.

Funerale Alberto Rizzotto-2

La lettera degli amici

Prima dell'uscita del feretro è stato poi il turno della lettera letta dai compagni di classe di Alberto, uno dei momenti più toccanti dell'intera cerimonia: «Non avremmo mai pensato di doverti salutare con questa lettera, invece eccoci qui increduli e spaesati. Nonostante la vita ci avesse portato distanti, siamo sempre rimasti legati da un filo indissolubile. In questi giorni di lutto e dolore abbiamo ripensato ai tanti ricordi vissuti insieme che ci hanno dato sollievo e conforto nella tragedia ed è così che vogliamo continuare a ricordarti con il tuo sorriso ma anche con la tua semplicità e il buon cuore che avevi nei confronti di tutti. Saremo sempre vicini a mamma Mariella, papà Luigino e tuo fratello Giulio. Ora vola libero, anima splendida e da lassù cerca ancora di strapparci qualche sorriso e com'eri solito dire tu: "Ciao classe, se veden"». All'uscita del feretro i familiari non hanno accompagnato la bara al carro funebre ma hanno usato un ingresso secondario per lasciare la chiesa indisturbati. La folla, nel frattempo, ha salutato con un ultimo, lunghissimo, applauso la salma di Alberto.

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