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Cronaca Conegliano

Bollette a costo zero per dieci anni: due società indagate, 35 denunciati

Due aziende e oltre 750 clienti coinvolti nell'operazione "Bolletta zero" della Guardia di finanza di Conegliano. I cittadini caduti nella trappola sono diventati colpevoli a loro volta scaricando inconsapevolmente bollette di luce e gas non detraibili

Le Fiamme Gialle di Conegliano, nell’ambito di un’indagine nei confronti di due società attive nel settore dell’efficientamento energetico, hanno scoperto una nuova frode ai danni del Fisco da parte di due intermediari di credito e dei clienti stessi delle società.

L'indagine

Due società con sede nella Marca sono accusate di aver offerto a oltre 750 clienti un pacchetto di investimento comprensivo della vendita di apparecchi per l’efficientamento energetico (caldaie, condizionatori, inverter, ecc.) di valore minimo e forniture pluriennali di energia elettrica e gas, costituenti la maggior parte, se non la quasi totalità, dei pacchetti di investimento. L’attrattività dell’investimento si basava, oltre che su una pubblicità fortemente incisiva sui social network, anche sull’apparente solidità societaria, pubblicizzata mediante l’esposizione di un capitale sociale fittizio, sull’estrema convenienza economica degli investimenti e, soprattutto, sulla promessa ai clienti della ricezione di bollette a costo zero per dieci anni e sulla totale detraibilità dell’investimento, compresa la quota delle forniture di energia, in realtà non detraibili. Infatti, in fase di fatturazione, le società hanno indicato l’intero importo degli investimenti sotto la voce della vendita di apparecchi di efficientamento, in cui era dissimulato anche il valore, di gran lunga preponderante, delle forniture pluriennali di energia elettrica e/o gas, con riguardo alle quali non vi era alcun riferimento in fattura. In questo modo, le due società hanno dato la possibilità ai clienti di fruire delle detrazioni in dichiarazione dei redditi, previste dalla legge, in materia di efficientamento energetico, su un importo complessivo di oltre 4 milioni di euro, in realtà non spettanti in quanto comprensivi anche delle forniture di energia elettrica e/o gas, non detraibili. Inoltre, in molti casi, i clienti, su proposta delle società, hanno sostenuto spese ingenti ricorrendo ai finanziamenti finalizzati concessi da due intermediari finanziari convenzionati che, sulla base della documentazione predisposta dalle due società, hanno finanziato l’intero investimento, in misura di gran lunga superiore al valore reale degli apparecchi venduti. Infatti, nella documentazione presentata agli intermediari, non vi erano riferimenti alle forniture pluriennali di energia.

Le due società sono inoltre accusate di aver fatto lavorare in maniera irregolare oltre 100 collaboratori, di aver occultato al fisco oltre 13 milioni di euro, omesso di dichiarare e versare Iva e ritenute per oltre 5 milioni di euro e non pagato il Canone Rai anticipato dai clienti, per oltre 103mila euro. Le due aziende sono poi andate in bancarotta e non hanno più erogato le forniture pluriennali di energia. I clienti, dopo una prima fase in cui hanno ricevuto le bollette a zero, hanno iniziato a ricevere bollette con gli importi da pagare, subendo un ingiusto danno economico cui hanno fatto seguito diverse querele per truffa. Trentadue persone sono state denunciate alla Procura di Treviso a vario titolo, per reati tributari, societari, truffa, riciclaggio, peculato e bancarotta fraudolenta. I clienti delle due società, che hanno fruito del pacchetto, sono stati segnalati a 116 reparti della Guardia di Finanza in tutta Italia, per i riscontri sulle detrazioni operate nelle dichiarazioni dei redditi presentate. Una delle due società, tra l’altro, aveva anche tentato di accedere senza successo a finanziamenti pubblici per un importo di oltre 4 milioni di euro, indicando nella richiesta dati non veritieri. È stata quindi denunciata anche per tentata truffa nel conseguimento di erogazioni pubbliche.

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