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Cronaca Castelfranco Veneto

Ruba la pensione a un'anziana, condannata amministratrice di sostegno

L'imputata era una 64enne di Castelfranco che si sarebbe intascata circa 10mila euro appartenenti alla pensionata. I soldi venivano utilizzati per attivare rid bancarie finalizzate al pagamento rateale di beni

Due anni per peculato, senza la sospesione della pena. Questa la condanna in primo grado per una donna di 64 anni, residente a Castelfranco (difesa dall'avvocato Stefano Pietrobon) che si sarebbe intascata la pensione di una anziana lasciando inevase le bollette e le spese di una anziana di cui era amministratrice di sostegno e a cui avrebbe sottratto circa 16 mensilità utilizzate anche per attivare rid bancarie che servivano al pagamento rateale di beni.

La storia sarebbe accaduta a Castelfranco Veneto tra le fine del 2015 e il febbraio del 2017. La protagonista è una familiare della vittima, che  a sua volta molti anni anni prima decide di trasferirsi a casa della parente e del marito di questa. La convivenza si svolge senza problemi fino a quando all'anziana viene diagnosticata una grave forma di demenza senile. La donna perde progressivamente la memoria e non è più in grado non solo di badare a sé stessa ma soprattutto di fare fronte alle più banali incombenze, come per esempio fare la spesa o pagare per acquisti di natura personale.

La 64enne viene quindi nominata dal tribunale amministratrice di sostegno: il suo compito è quello di occuparsi a tutte le spese di cui c'è bisogno, oltre che continuare a prendersi cura della parente. A fine 2015 la situazione clinica della signora si aggrava e si procede quindi al ricovero in una struttura per anziani. Ma da lì a qualche mese scoppia il bubbone. Le spese delle donna vengono posticipiate senza ragione, tanto che si trova in arretrato con molti pagamenti. Le autorità sanitarie procedono ad una segnalazione che svela l'inganno: la pensione viene sì incassata dall'amministratrice di sostegno, che però l'avrebbe tenuta per sé.

Il conto corrente su cui vengono accreditate le somme infatti è unico e la 64enne non tiene nota di quanto percepisce in nome e per conto dell'assistita. Viene disposto un cambio dell'amministratore di sostegno e con esso emerge come la parente non solo avrebbe  sottratto circa 10 mila euro ma soprattutto li avrebbe usati per il pagamento di pedaggi autostradali, pagamenti presso strutture commerciali e l'attivazione di pagamenti in rid. La 64enne potrà avvalsersi della detenzione domiciliare, cosa questa che le permetterebbe di continuare a recarsi al lavoro
 

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