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Cronaca Conegliano

Prende a pugni un infermiera del pronto soccorso, 24enne viene condannato

Il fatto era avvenuto nella notte tra il 2 e il 3 novembre scorso a Conegliano. Al giovane, residente ad Azzano Decimo (Pordenone) sono stati inflitti 1 anno, 10 mesi e 10 giorni senza la sospensione condzionale della pena. Il 7 febbraio scorso aveva preso 10 mesi per un tentativo di aggressione nei confronti della madre

Un anno, dieci mesi e dieci giorni, senza sospensione condizionale . E' questa la condanna inflitta oggi, 28 febbraio, al 24enne di Azzano Decimo (Pordenone) che nella notte tra il 2 e il 3 novembre scorsi aveva preso a pugni un'infermiera del pronto soccorso dell'ospedale di Conegliano. Il giudice, nell'emettere la sentenza anche previsto un misura di sicurezza per un periodo di due anni una volta scontata la pena. I servizi sociali del suo comune di origine sono adesso al lavoro per trovare un comunità che lo ospiti.

Il giovane doveva rispondere di lesioni personali aggravate. L'imputato avrebbe aggredito brutalmente un'infermiera che lo stava visitando, colpendola con un pugno al volto. L'episodio di violenza si era consumato alle 2 di notte all'interno del pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria dei Battuti. A innescare l'aggressione sarebbe stato il fatto che il 24enne si stava assopendo e l'infermiera, che gli stava mettendo il braccialetto per il riconoscimento, lo avrebbe disturbato. L'uomo, privo di fissa dimora, poco prima dell'aggressione aveva chiamato il 118 sostenendo di non sentirsi bene, probabilmente sotto l'effetto di alcolici. Soccorso e trasportato in ospedale da un'ambulanza del Suem aveva però dato in escandescenze, colpendo con un violento pugno l'infermiera anche lei di circa 30 anni che aveva tentato di calmarlo.

Sono stati i colleghi ad allertare subito il 112 tanto che alcune pattuglie dell'Arma erano intervenute per bloccarlo e accompagnarlo in caserma. L'infermeria, ferita e sotto choc, aveva rimediato lesioni al volto giudicate guaribili in dieci giorni. Il pordenonese, che una perizia psichiatrica aveva detto che è capace di intendere e volere e anche di stare a processo, è consumatore abituale di droghe pesanti e con un grave problema di alcolismo e sarebbe vittima di un disturbo antisociale per il quale dovrebbe essere considerato pericoloso socialmente.

Il 24enne (difeso dall'avvocato Alessandro Magaraci) si trova in carcere a Pordenone dalla fine di novembre. Dopo l'episodio di Conegliano infatti si era reso protagonista dell'aggressione in strada di una donna a Mestre, da cui era scaturita un'altra denuncia per lesioni aggravate, e di una incursione in casa dei genitori a Zoppola durante la quale si era barricato in casa costringendo la madre, che in passato era stata minacciata dal figlio anche con l'utilizzo di un coltello, ad allontanarsi precipitosamente. Per questo fatto il 7 febbraio scorso era stato condannato dal tribunale friulano a 10 mesi di reclusione.

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