rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Conegliano

Delitto di Conegliano, il quarto uomo: «Ero a Venezia, non c'entro con l'omicidio»

Jose Luis Mateo Garcia, il domenicano di 29 anni accusato di essere uno degli autori materiali del delitto della 72enne Margherita Ceschin avvenuto il 23 giugno scorso, lo ha detto agli inquirenti nel corso di alcune spontanee dichiarazioni. «Ero in zona perchè sono andato nella città lagunare per un giorno nel corso di una vacanza - ha spiegato - è un posto che amo ed avevo programmato di visitarlo»

«Ero in zona perché volevo andare a Venezia nel corso di una vacanza». Jose Luis Mateo Garcia, il domenicano di 29 anni accusato di essere uno degli autori materiali del delitto della 72enne Margherita Ceschin, lo ha detto agli inquirenti nel corso di alcune spontanee dichiarazioni. L'uomo (difeso dall'avvocato romano Antonino Lastoria) era stato arrestato lo scorso 5 gennaio a El Vendrell, 70 chilometri da Barcellona, dalla polizia catalana nel corso di un controllo stradale. Recluso nel carcere di Belluno si era avvalso della facoltà di non rispondere nell'interrogatorio di garanzia che si era svolto lo scorso 12 marzo.

«Ero andato a Venezia per un giorno, è una città che amo ed avevo programmato di visitarla, col delitto non ho nulla a che fare» ha detto Garcia che si è quindi proclamato del tutto estraneo alla vicenda riguardante l'omicidio della 72enne, trovata morta il 24 giugno scorso all'interno della sua casa di via XXVIII aprile a Conegliano. Ma il pubblico ministero Michele Permunian, sulla scorta dei riscontri telefonici secondo cui il 29enne sarebbe stato nei pressi dell'abitazione dell'anziana nei giorni immediatamente precedenti all'assassinio e la sera in cui si sono svolti i fatti, è convinto che lui e l'altro domenicano Joel Luciano Lorenzo (ancora latitante) sarebbero i due killer che Sergio Lorenzo - il fratello di Joel - avrebbe trasportato in macchina fino alla Spagna ventiquattrore dopo aver ucciso la Ceschin. I riscontri effettuati direbbero che che in effetti Garcia è stato a Venezia ma rimane il punto di domanda sul perché la sua utenza telefonica sia stata agganciata vicino alla casa della 72enne.

Con il 29enne in carcere, insieme a Sergio Lorenzo, Juan Maria Guzman (un'altro cittadino della Repubblica Dominicana) e il 79enne Enzo Lorenzon, ex marito della Ceschin e considerato il mandante del delitto che invece si trova agli arresti domiciliari in una casa di riposo, la Procura conta di chiudere le indagini entro la fine del mese di aprile. Nel frattempo si resta ancora in attesa delle motivazioni con cui la Corte di Cassazione ha annullato con rinvio al Tribunale del Riesame di Venezia l'ordinanza con cui veniva confermata la custodia cautelare degli ultimi tre indagati. I loro difensori, gli avvocati Fabio Crea e Mauro Serpico, davanti agli Ermellini avevano puntato il dito soprattutto sui decreti che avevano consentito le intercettazioni telefoniche e ambientali che avevano convinto il pubblico ministero a decidere per le manette. Si tratta ad esempio delle conversazioni in cui Lorenzon si sarebbe lasciato scappare frasi del tipo «vietato parlare...indagati» lasciando intendere di sapere che lui e i presunti complici centroamericani erano finiti per essere attenzionati dagli inquirenti.

Crea e Serpico avevano argomentato che l'ordinanza del gip non fosse, al contrario della richiesta dei sostituti procuratori, pienamente motivata e si sarebbe limitata a riproporre le conclusioni dei pm e a fare riferimento alla notizia di reato del 25 giugno, in cui comunque non si farebbe menzione di un atto violente. Lo stesso giudice, tra l'altro, emise al tempo due atti uno 24 ore dopo l'altro - il primo venne annullato dal Riesame - senza che dalla Procura fosse arrivata una nuova richiesta.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Delitto di Conegliano, il quarto uomo: «Ero a Venezia, non c'entro con l'omicidio»

TrevisoToday è in caricamento