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Cronaca Conegliano

Intestò beni immobili alla figlia, la Cassazione non concede le attenuanti a Dimitre Traykov

Pubblicate le motivazioni con cui gli Ermellini hanno confermato la condanna a sette anni per l'imprenditore bulgaro che il 30 gennaio del 2022 si rese responsabile dell'incidente in A28 in cui morirono Sara Rizzotto e Jessica Fragasso

Ha cercato di evitare che i suoi beni finissero ai creditori. E per questo ha donato alla figlia diverso immobili di sua proprietà, quasi tutti in Bulgaria. Ecco perché nel confermare la condanna a sette anni inflitta in appello a Dimitre Traykov, l'imprenditore bulgari 61enne che che il 30 gennaio del 2022 lungo la A28 si rese responsabile del duplice omicidio stradale di Sara Rizzotto e Jessica Fragasso (oltre al ferimento delle due figlie piccole della prima), non ha ottenuto le attenuanti generiche.

Lo scrivo gli Ermellini nella motivazioni del dispositivo, che ha ritenuto infondati tutti e cinque i motivi del ricorso. Un passaggio che potrebbe anche complicare un'altra indagine per sospetta evasione fiscale avviata dall'allora procuratore Raffaele Tito, che attraverso la Guardia di Finanza era riuscito a ottenere un sequestro preventivo di 87mila euro.

Traykov, titolare di una ditta di autotrasporti a Villotta, il 30 gennaio 2022 rientrava a Pordenone alla guida di una Land Rover Freelander lanciata in A28 a 180 chilometri l'ora. Tamponò all'altezza di Azzano Decimo la Panda di Sara Rizzotto, che aveva al suo fianco la cugina e nel sedile posteriore le sue due bimbe assicurate nei seggiolini. Urtò poi l'auto dei genitori di Jessica, che precedevano la macchina delle ragazze al rientro da una gita a Caorle, e poi si cappottò. In particolare, secondo la ricostruzione della difesa, l'avvocato Maurizio Mazzarella, sarebbe rimasto sul luogo dell'incidente fino all'arrivo dei soccorsi. Una tesi che la Cassazione non ha riconosciuto. Dai tabulati telefonici e dalla testimonianza di un'addetta di Autovie, Traykov si sarebbe allontanato alle 19.54 dal luogo dell'incidente, per essere incrociato dopo un chilometro e mezzo, alle 20.06, dalla testimone mentre usciva dall'A28 a piedi. Dodici minuti, dunque, non 26 come ricostruito dalla difesa.

In primo grado erano state riconosciute provvisionali per complessivi 175mila alle famiglie di Sara Rizzotto, 26 anni, di Conegliano e Jessica Fragasso, ventenne di Mareno di Piave. I genitori di Jessica sono stati risarciti ma i parenti di Sara, difesi dall'avvocato Alessandra Nava, stanno ancora aspettando perché la compagnia assicurativa bulgara Adriatic contesta le somme previste dalle tabelle dei risarcimenti in Italia. La Nava aveva ottenuto dalla Corte d'Appello di Trieste il sequestro conservativo dei beni di Traykov in Bulgaria, n appartamento a Plovdiv, una casa e terreni agricoli a Parvenets, due vigneti a Pleshevo e altri quattro terreni a Markovo. Ma per eseguire il provvedimento bisogna avviare un lungo e complesso iter. Ed è per questo che è stato chiesto al Tribunale il sequestro dei conti correnti di Traykov in Italia.

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