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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Conegliano

Sgozza la madre guidato dalle "voci", il killer ricoverato in psichiatria

Ippolito Zandegiacomo, il 57enne che la mattina del 24 ottobre scorso, a Parè di Conegliano, ha ucciso a coltellate la mamma Maria Luisa Bazzo, una anziana di 87 anni, è uscito dal carcere ed è stato trasferito all'ospedale di Conegliano. Entro un mese l'uomo sarà ospitato dalla Rems di Nogara, in provincia di Verona

E' stato ricoverato nel reparto di psichiatria dell'ospedale di Conegliano, dove resterà fino a quando non si libererà un posto (presumibilmente fra un mese) nella Rems di Nogara, in provincia di Venezia. Ippolito Zandegiacomo, il 57enne che la mattina del 24 ottobre scorso, a Parè di Conegliano, ha ucciso a coltellate la madre Maria Luisa Bazzo, una anziana di 87 anni, è uscito oggi, 3 febbraio, dal carcere di Treviso. Il gip Marco Biagetti, a seguito dell'udienza che il 1 febbraio aveva tratto le conclusioni sul suo stato clinico e decretato che l'uomo è pericoloso per sé stesso e per gli altri, ha disposto il trasferimento senza però cancellare la misura cautelare degli arresti in carcere, che resta in vigore così come, a questo punto, la misura di sicurezza.

Non ci sarà insomma nessun processo nei confronti di Zandegiacomo: l'uomo è infatti affetto da una grave turba psichica che gli faceva sentire, già parecchi mesi prima della tragedia, voci che echeggiavano nella sua testa, allucinazioni  che gli dicevano quando e cosa mangiare, quando fare la doccia, persino come vestirsi. Si sarebbe anche svegliato alla notte e, ubbidendo agli ordini dei suoi fantasmi, avrebbe chiamato più volte un taxi con cui avrebbe vagato per la città. Poi le "voci" gli hanno comandato di uccidere la mamma e di provare a staccarle la testa e i polsi utilizzando lo stesso coltello usato per infliggere alla donna i fendenti mortali.

Il 57enne  rammenta di aver ucciso la madre ma non ricorda nulla dei particolari macabri dell'omicidio: i polsi e il collo, tagliati fino alle ossa, e neppure i numerosi fendenti che hanno squarciato la gola di Maria Luisa e che sono risultati fatali, come ha confermato l'autopsia condotta dall'anatomopatologo Antonello Cirnelli. Zandegiacomo, che era stato preso in carico dai servizi sociali ed era in cura al servizio per le tossicodipendenze per un grave problema legato all'alcol, al momento dell'arresto era dentro l'abitazione in cui viveva con l'anziana. Dopo l'omicidio ha tentato di aggredire i carabinieri intervenuti sul posto, barricandosi in casa. Alla fine si è arreso solo quando le forze dell’ordine sono entrate nell’abitazione e l’hanno immobilizzato, trovandolo seminudo e in stato confusionale tanto da essere ricoverato in ospedale.  

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