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Delitto di Conegliano, quattro arresti: l'ex marito il presunto mandante

I carabinieri hanno fermato tre uomini e una donna ritenuti responsabili a vario titolo dell'omicidio della 72enne Margherita Ceschin. Oltre all'ex marito Enzo Lorenzon, fermati anche una 32enne, un 38enne e un 41enne tutti dominicani

Fermati in queste ore i presunti autori dell’omicidio di Margherita Ceschin, la 72enne trovata morta lo scorso 24 giugno nella propria abitazione di Conegliano. I militari hanno proceduto al fermo di quattro persone, tre uomini e una donna. Gli arrestati sono: Enzo Lorenzon, 80 anni, ex marito e presunto mandante dell’efferato delitto, Juan Maria Guzman una 32enne di origini dominicane (badante/convivente di Lorenzon a Negrisia di Ponte di Piave) e due connazionali della donna: il 38enne Sergio Antonio Luciano Lorenzo e un 41enne trovato in possesso anche di circa tre etti di cocaina. L'ex marito della signora Ceschin e la badante dominicana saranno difesi dall'avvocato Martina Pincirolli mentre i due complici dominicani saranno difesi dal legale trevigiano Fabio Crea. 

Droga sequestrata Conegliano

Le indagini dei carabinieri, oltre all’ipotesi di un furto in casa della vittima, non hanno mai scartato la pista di un delitto su commissione organizzato da una persona legata alla vittima. La complessa e articolata attività di indagine, con il coordinamento dell'autorità giudiziaria, ha consentito di avvalorare questa ipotesi: il movente del delitto sarebbe legato alla pratica di divorzio tra i due coniugi, aggravati dal rancore nutrito nei confronti della Ceschin dall’ex-marito. I fermati sono stati rintracciati nella Marca e non hanno opposto resistenza ai carabinieri che, al termine delle formalità di rito, li hanno condotti presso le carceri di Treviso e Venezia. Ulteriori attività sono ora in corso per rintracciare degli autori materiali del delitto, già in fase di compiuta identificazione, ma anche a definire precisi contributi e relative responsabilità di altri indagati. Nelle prossime ore la Procura della Repubblica di Treviso prenderà le decisioni di sua competenza sul fermo in merito alla richiesta di convalida al Giudice per le indagini preliminari.

La sindaca di San Pietro di Feletto, Maria Assunta Rizzo, era seduta di fianco al presunto mandante dell'omicidio, Enzo Lorenzon, il giorno del funerale della signora Ceschin: «Sono rimasta senza parole - ha spiegato incredula - era seduto a fianco a me in chiesa, sembrava affranto dal dolore, mi diceva che si sentiva male, mi ha preso il braccio per chiedermi aiuto, voleva che lo accompagnassi fuori. Sembrava respirasse male, non so se fosse un pentimento il suo o semplice recitazione. Chiaro che non potevo immaginare fosse stato lui. Quel giorno - conclude - avevo trovato strano il suo comportamento, inizialmente non sapevo neppure fosse lui, l'ho saputo solo in cimitero, non è possibile, davvero non ci posso credere».

I commenti

Paola Roma, sindaco di Ponte di Piave, ha detto: «Ringrazio le forze dell’ordine per l’importante lavoro che stanno svolgendo ai fini dell’indagine in corso e per aver operato in modo davvero celere, individuando in così poco tempo i soggetti presumibilmente coinvolti nel delitto. Sono vicina ai familiari della signora Margherita, nostra ex compaesana, personalmente e anche a nome della comunità Pontepiavense che la ricorda come una persona disponibile, instancabile lavoratrice e una donna sempre cordiale. Ora attendiamo le conferme e le convalide degli arresti, se le accuse saranno confermati si tratta di un atto gravissimo, ma siamo certi che verrà fatta chiarezza al più presto e ci sarà giustizia per una donna che non meritava una fine così atroce».

Fabio Chies, sindaco di Ponte di Piave, conclude: «Sono stati arrestati a tempo di record e per questo mi complimento con le forze dell'ordine. Resta il cordoglio per una tragedia che si inserisce nella lunga catena di femminicidi, una vera e propria piaga sociale. Viene per fortuna meno l'ipotesi inziale del furto a cui era seguito un omicidio, un fatto che aveva sconvolto la vita sociale della città, da non sottovalutare. Il controllo che svolgono le nostre telecamere si conferma importante e i risultati si vedono».

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