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Cronaca Conegliano

Schianto mortale in A28, disposto il sequestro dei beni di Dimitre Traykov

Nei confronti del bulgaro 62enne, condannato in due gradi di giudizio per l'omicidio stradale di Sara Rizzotto, 26enne di Conegliano e la cugina Jessica Fragasso, avvenuto il 30 gennaio del 2022, è arrivato un provvedimento che "congela" in via cautelativa undici immobili e sei appezzamenti di terra posseduti in patria e che l'uomo ha cercato di intestare alla figlia

Undici edifici, tra appartamenti residenziali e immobili agricoli, due vigneti e quattro appezzamenti di terra. Sono le proprietà detenute in Bulgaria da Dimitre Traykov, il 62enne imprenditore bulgaro condannato (in due gradi di giudizio) a sette anni di reclusione per aver causato l'incidente in cui la sera del 30 gennaio del 2022, lungo la A28 nel tratto compreso tra Villotta e Azzano Decimo, persero la vita Sara Rizzotto, 26enne di Conegliano e la cugina Jessica Fragasso, 20enne di Mareno di Piave, oltre a provocare il ferimento delle due figlie piccole della Rizzotto, che sono state sequestrate cautelativamente dalla della Corte d'Appello di Trieste su richiesta di Alessandra Nava, la legale della famiglia Rizzotto.

Il provvedimento dei giudici, oltre ai dubbi sulla consistenza patrimoniale delle proprietà di Traykov per pagare la parti civili legate proprio al numero di soggetti offesi coinvolti e il considerevole ammontare dei danni, sarebbe stato preso in considerazione di una segnalazione, proveniente dal consolato bulgaro - datata 2 marzo di quest'anno - secondo cui il 62enne, qualche giorno prima, avrebbe rilasciato una procura consolare per donare alla figlia le sue proprietà in Bulgaria. "Sono soddisfatta del provvedimento della corte di appello di Trieste - spiega l'avvocato Nava - che, in poche ma significative battute di motivazione del sequestro conservativo richiesto, ha riassunto le circostanze probanti la nostra richiesta. Purtroppo il comportamento processuale e personale dell’imputato, che non ha neppure assolto all’obbligo del pagamento delle spese legali liquidate dai giudici per la costituzione di parte civile dei familiari nei due gradi di giudizio, rendono attuale e fondato il pericolo di un danno ulteriore per i miei assistiti i quali, va ricordato, ad oggi non hanno ricevuto nulla a titolo di risarcimento".

La Nava, al momento della sentenza di secondo grado, aveva anche lamentato il comportamento della compagnia di assicurazione straniera del furgone coinvolto nello schianto. "Ci è stata fatta una proposta inaccettabile - aveva detto - una offerta di una liquidazione onnicomprensiva di 200 mila euro. E' un atteggiamento che proprio non riesco a comprendere"

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