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Cronaca San Biagio di Callalta / Via Gorizia

Vendemmia, scoperti due dormitori abusivi: all'interno decine di braccianti stranieri

Doppio blitz della polizia locale a Maserada sul Piave e San Biagio di Callalta: identificati in tutto 42 stranieri di origine pakistana e indiana, 5mila euro di multe per il proprietario del casolare a Maserada sul Piave. Segnalazioni arrivate dai residenti

Clamoroso doppio blitz della polizia locale a Maserada sul Piave e San Biagio di Callalta dove sono stati scoperti, a poche ore di distanza, due diversi casolari che ospitavano irregolarmente decine di braccianti stranieri impiegati stagionalmente nella vendemmia e nei campi.

Giovedì 28 settembre, alle 5.30 di mattina, gli agenti della polizia locale di San Biagio di Callalta, Silea, Monastier e Zenson di Piave, sono entrati in una casa di Via Gorizia a Nerbon, dove da qualche tempo era segnalato un via vai continuo di uomini di nazionalità indiana e pakistana. Al momento del blitz, in quella grande casa ai confini con il comune di Silea, a pochi passi dall’autostrada, sono stati trovati 26 uomini di origine indiana e pakistana. Tutti sono stati condotti in caserma a San Biagio, per l’identificazione, la rivelazione delle impronte digitali e i relativi atti di segnalazione (21 erano provvisti di permesso di soggiorno, 5 sono risultati invece irregolari), prima di essere condotti in questura a Treviso per le procedure necessarie, che sono durate durate alcune ore.
Pare che in quella casa, in quella stessa notte, fossero presenti altrettanti ospiti, rispetto a quelli prelevati, ma si erano già allontanati all’alba su dei furgoni, probabilmente per la vendemmia nei campi. La casa è di proprietà di un cittadino italiano che l’ha affittata con contratto regolare ad un cittadino straniero.

Il commento

«Il nostro plauso va al Comando di polizia locale di San Biagio di Callalta - spiegano dall’Amministrazione comunale - per l’ottimo operato svolto ai fini della sicurezza e dell’ordine pubblico. Era da qualche settimana che gli abitanti di quella zona ci segnalavano un andirivieni sospetto, con persone che arrivavano soprattutto di notte, con trolley e zainetti sulle spalle, con l’abitazione di via Gorizia sempre piena di persone (ogni notte c’erano dai 10 ai 30 ospiti, esclusivamente uomini, che cambiavano in continuazione, negli ultimi giorni erano addirittura 50), in condizioni igieniche assolutamente precarie, che disturbavano e preoccupavano il vicinato. Ringraziamo il Comando e i nostri agenti di polizia locale per il lavoro quotidiano di prevenzione e cura che svolgono nel nostro territorio e grazie ai cittadini che ci segnalano puntualmente comportamenti sospetti o situazioni strane di cui sono spettatori. Sono i cittadini le prime sentinelle e i guardiani della comunità: continuate a comunicare con l'amministrazione comunale e con gli agenti di polizia municipale, solo così potremo intervenire con tempestività, come a Nerbon, risolvendo situazioni problematiche».

Il secondo blitz

A Maserada sul Piave l'operazione era invece scattata nei giorni scorsi, alle prime ore di un giorno di pioggia, con la certezza di trovare tutti gli occupanti in casa visto che la polizia locale nutriva il sospetto si trattasse di lavoratori stagionali impegnati nel settore agricolo. Determinante l'attività di controllo del territorio che ha fatto emergere come, nel casolare isolato vi fosse un anomalo viavai di persone sempre diverse, ed un anomalo movimento di veicoli a 9 posti per il trasporto di persone. Durante le fasi di accertamento, coordinate dal vice commissario Dario Santamaria, è emerso che il proprietario, unico residente nell’abitazione, regolarmente soggiornante e di cittadinanza pachistana, ospitava nella propria casa diversi stranieri, di nazionalità mista tra pachistani e indiani. Al momento del sopralluogo ne sono stati identificati 16, oltre al proprietario, ma i posti letto accertati risultavano essere almeno 30, mentre i bagni soltanto due. Al proprietario è stata contestata la mancata comunicazione di ospitalità, documento che dev’essere presentato dall’ospitante all’autorità di pubblica sicurezza locale, ovvero il sindaco, entro 48 ore dall’ingresso nel territorio comunale del cittadino non comunitario ospitato, ai sensi dell’articolo 7 del Testo Unico, approvato con decreto legislativo 286 del 1998. Al proprietario sono stati contestati quindi 16 verbali amministrativi, uno per ogni straniero ospitato, per una sanzione complessiva di oltre 5mila euro. Di questi 16 cittadini non comunitari, 10 stranieri di nazionalità pakistana e indiana risultavano avere varcato regolarmente la frontiera italiana, mentre gli altri 6 (sempre di nazionalità bengalese e indiana) risultavano essere richiedenti asilo politico. Sono ora in corso ulteriori verifiche da parte della Polizia Locale con l’Ufficio Immigrazione della Questura di Treviso, al fine di accertare la regolarità del loro soggiorno nel territorio nazionale. Sono ora in corso ulteriori accertamenti con l’Ispettorato territoriale del lavoro di Treviso, al fine di verificare l'inquadramento lavorativo degli stranieri essendo emerso, dall’analisi degli spostamenti di alcuni furgoni filmati all’esterno dell’abitazione e monitorati con il sistema di videosorveglianza comunale, che tutti i veicoli erano intestati ad un unico cittadino di nazionalità bengalese, residente in provincia, imprenditore agricolo cosiddetto “Senza terra”, titolare di una società che opera come “Attività di supporto alla produzione vegetale”. I lavoratori stranieri venivano impiegati nel settore agricolo, soprattutto come operai e lavoratori stagionali per la vendemmia. Altro ambito d’indagine riguarda il conferimento dei rifiuti domestici. La casa era priva di cassonetti per il regolare conferimento dei rifiuti. All’esterno dell’abitazione sono stati trovati ammassati dei sacchi neri condominiali, contenenti rifiuti domestici tutti indifferenziati per i quali il proprietario non è riuscito a dimostrare il regolare smaltimento. I rifiuti prodotti dai lavoratori non venivano quindi smaltiti regolarmente. 

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