Furti in casa, il sindaco punta il dito contro i braccianti stranieri
Secondo Lisa Tommasella, primo cittadino di Codogné, sarebbero loro i responsabili di una raffica di episodi di cui quattro avvenuti nei giorni scorsi a Roverbasso
Braccianti agricoli stranieri nel mirino della polizia locale di Codognè. Sarebbero loro infatti, secondo la sindaca Lisa Tommasella, i primi indiziati dei furti a raffica che venerdì scorso, 10 settembre, che hanno visto quattro abitazioni svaligiate a Roverbasso.
«Il Comune, memore di quanto avvenuto negli anni scorsi durante il periodo invernale - spiega la Tommasella - aveva chiesto alle cooperative che assumono braccianti di fornire nomi e luogo di alloggio dei lavoratori. Sono delle "scatole cinesi", ci sono realtà economiche ma anche dei "referenti" che operano sul territorio e ho chiesto di avere copia di carte d'identità o passaporto di chi viene ospitato, ma solamente una cooperativa mi ha risposto. Adesso con la polizia locale passeremo tutti gli appartamenti che vengono dato in locazione e domanderemo i documenti. Abbiamo allertato i carabinieri».
Secondo l'amministrazione comunale are che la maggior parte dei braccianti agricoli sia di nazionalità macedone. «Adesso avvieremo la schedatura, farò un incontro con le cooperative perché devono dare spiegazioni - afferma il sindaco - non chiederemo l'esercito alla Prefettura, ma non vogliamo si verifichi una "mattanza di furti" come accaduto nel 2019»