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Cronaca Maserada sul Piave

Si finge un funzionario regionale e truffa l'asilo nido, 31enne condannato

Condannato a un anno, con la pena sospesa, un 31enne di Torino. Nel suo mirino era finita una scuola primaria di Roncade a cui era stato intimato di restuire parte del denaro proveniente da un contributo pubblico

Un anno di reclusione, con la pena sospesa. E' questa la condanna inflitta oggi, 28 febbraio, a G.F., un 31enne di Torino. Nel 2018 avrebbe tenuto sotto controllo, attraverso internet, i dati relativi ai contributi erogati dalla Regione alla scuola primaria di Roncade così da sapere quando e soprattutto quanto la giunta veneta erogava all'asilo e in che data avveniva l'effettivo incasso. Poi fingendosi un dirigente pubblico avrebbe contatto la struttura per bambini. «C'è stato un piccolo errore formale, siete pregati di bonificarci la quota in eccesso» avrebbe detto. Così sarebbe riuscito ad ottenere 2 mila e ottocento euro da un asilo di Roncade. Ma dal momento che, come si dice, l'appetito vien mangiando, avrebbe sollecitato nuovamente la direttrice della struttura per bambini per il pagamento del denaro che, a suo dire, era stato versato per sbaglio. Assolta invece la sua compagna, M.G. una 28enne residente sempre nel capoluogo piemontese.

I fatti sono accaduti nel marzo del 2018. G.F. avrebbe contattato la scuola primaria di Roncade al telefono sostenendo di essere un dirigente regionale. Alla direttrice dell'asilo l'uomo avrebbe detto che un parte dei contributi versati dalla Regione, facendo seguito ad un delibera autorizzativa della Giunta, in realtà non sarebbero stati dovuti. Ha quindi chiesto la restituzione della parte in eccesso tramite un bonifico che però aveva l'appoggio su un carta poste pay, che però era a disposizione di M.G.. Il truffatore non si sarebbe accontentato della cifra, circa 2 mila e ottocento euro, che era già riuscito a "spillare" all'asilo: qualche settimana dopo infatti l'uomo avrebbe contattato la direttrice scolastica sostenendo che c'era dell'altro denaro che la struttura avrebbe dovuto restituire. A quanto punto la direttrice dell'asilo si è fatta sospettosa e ha contattato la Regione Veneto per avere chiarimenti. Ed a quel punto che sarebbe emersa la truffa: a Venezia nessuno conosceva il fantomatico dirigente e gli importi già versati all'asilo erano in realtà tutti regolari.

Nel corso delle indagini erano state operate anche alcune perquisizioni e sequestri presso le abitazioni dei due, che hanno permesso tra l'altro di recuperare la carta poste pay su cui erano avvenute le transazioni. G.F. e M.G. non sarebbero nuovi a questo tipo di reati: nei loro confronti ci sarebbero molteplici denunce un po' in tutta Italia per truffe realizzate ai danni sempre di istituti scolastici e opere religiose.

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