rotate-mobile
Cronaca Vazzola

Strage di Mestre, Alberto Rizzotto morto per una frattura al cranio

L'avvocato che assiste la famiglia del 40enne, Francesco Stilo, nega che l'autista abbia mai sofferto di problemi cardiaci. Richiesta una nuova verifica sul cuore per escludere ulteriori anomalie

Francesco Stilo, il legale della famiglia di Alberto Rizzotto, l'autista vazzolese di 40 anni che si trovava alla guida del bus elettrico Yutong dell'azienda La Linea precipitato da un cavalcavia a Mestre lo scorso 3 ottobre, provocando la morte di 21 passeggeri e 15 feriti, ha negato con forza che l'uomo soffrisse di pregressi problemi cardiaci. Rizzotto sarebbe morto per una frattura al cranio causata dalla caduta nel vuoto del mezzo. «E' l'unica certezza che c'è in attesa degli esami autoptici» ha detto Stilo nell'odierna edizione del "Corriere del Veneto". A far supporre che Rizzotto potesse aver avuto problemi al cuore è stata la notizia trapelata nei giorni scorsi di uno screening a cui il 40enne si sarebbe sottoposto (notizia subito smentita) e la decisione della Procura di Venezia, con il magistrato Laura Cameli, di conferire l'incarico per eseguire un ulteriore esame all'organo cardiaco del 40enne. Il primo esame autoptico è stato eseguito dal medico legale Guido Viel, il secondo da Cristiana Basso, docente dell'Università di Padova. A giugno Rizzotto era stato ricoverato in ospedale, come riferito sempre dall'avvocato Stilo, ma non per problemi al cuore.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Strage di Mestre, Alberto Rizzotto morto per una frattura al cranio

TrevisoToday è in caricamento