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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Montebelluna

Pianta una freccetta sulla tempia dell'amico, fissato l'interrogatorio

Il prossimo 11 luglio il giovane, protagonista dell'aggressione accaduta il 30 giugno del 2022 a Montebelluna, comparirà davanti al magistrato della Procura minorile di Venezia per spiegare i contorni della vicenda

Vecchie ruggini lo avevano portato a piantare una freccetta da competizione alla tempia di un amico. A distanza un anno dai fatti, accaduti a Montebelluna il 30 giugno del 2022, la procura minorile di Venezia ha fissato per il prossimo 11 luglio l'interrogatorio del protagonista della vicenda, un ragazzo (difeso dall'avvocato Luigi Torrisi) che al tempo aveva 17 anni e che ha compiuto la maggiore età nel marzo di quest'anno.

Inizialmente sembrava che il litigio fra lui e un 21enne, avvenuto in pizza Marconi a Montebelluna, fosse stato originato dal banale diniego alla richiesta di una sigaretta. Attorno alle 18 la vittima stava passeggiando lungo la piazza quando all’improvviso era stato sorpreso alle spalle da un giovane che, con il viso travisato da un foulard, gli avrebbe sferrato una manata alla testa conficcandogli la freccetta alla tempia. Poi l'autore dell'aggressione era fuggito lasciando il 21enne a terra e dolorante.

Il mistero sulla sua identità era durato quattro giorni: dopo notti insonni e quel segreto tenuto per sé il ragazzo ha deciso di uscire allo scoperto confessando tutto agli investigatori. Era stata la madre che, raccolta la sua confessione, lo aveva convinto ad andare spontaneamente alla caserma dei carabinieri autodenunciandosi. «Sono stato io a conficcare la freccetta alla tempia di quel ragazzo - aveva detto - è stato un raptus di rabbia per delle vecchie ruggini che avevo con lui». La procura dei minori aveva quindi aperto un fascicolo ma nei confronti dell'allora 17enne non era stata emessa nessuna misura cautelare.

Stando a quanto è emerso successivamente il ragazzo avrebbe raccontato di situazioni pesanti che lo avrebbero spinto ad agire in maniera tanto impulsiva. Poi per lui era arrivato un calvario fatto di intimidazioni e minacce da parte degli amici del 21enne, tanto da costringerlo a non uscire di casa per timore di ritorsioni. Ora avrà la possibilità di spiegare l'accaduto davanti al pubblico ministero.

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