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Cronaca Nervesa della Battaglia

La Cassazione dice no al dissequestro, restano "congelati" 8,2 milioni di Casa Zero

La Suprema Corte ha bocciato l'instanza del consorzio edilizio di Nervesa della Battaglia finalizzato alla restituzione di liquidità e beni. Ora, senza quei soldi, c'è il rischio di liquidazione e poi di fallimento. Dalle carte dell'indagine della Procura di Treviso risultano essere "scomparsi" circa 24 milioni di euro prelevati dai cassetti fiscali di clienti interessati ad opere che sfruttavano il Superbonus 110%

Restano sotto sequestro gli 8 milioni e 200 mila euro di Casa Zero. Così ha deciso la Corte di Cassazione, cui il consorzio di Nervesa della Battaglia, specializzato in bonus edilizi, si era rivolto con un ricorso avverso la decisione del Tribunale di Treviso, che in sede di appello cautelare aveva dato parere negativo. Casa Zero, cui sono stati sequestrati in forma anticipatoria della confisca beni e liquidi che la Guardia di Finanza aveva trovato e che rappresentano solo una parte dei 24 milioni di euro oggetto dell'inchiesta della Procura (il reato ipotizzato sarebbe truffa aggravata ai danni dello Stato)  potrebbe essere avviata alla procedura di liquidazione e al fallimento. Sempre che i team di legali non ripresenti una istanza, sempre davanti agli Ermellini, però con motivazioni differenti.

Indagati per la sparizione del denaro, in gran parte prelevato dai cassetti fiscali di gente interessata a realizzare opere, che non sarebbe mai state realizzate, con il Superbonus 110%, ci sono il legale rappresentante del consorzio, un milanese di 47 anni, il presidente Alberto Botter, 38enne di Treviso e il consulente esterno Massimiliano Mattiazzo, un ingegnere 50enne sempre trevigiano, la persona che avrebbe firmato le attestazioni dei lavori ai clienti. I truffati sarebbero circa 300 fra Veneto, Friuli e Lombardia.

Il ricorso in Cassazione aveva trovato disco verde da parte della Procura generale, che accogliendone le motivazioni, aveva chiesto il dissequestro con annullamento del provvedimento di Treviso. Ma la Suprema Corte invece lo ha rigettato. Le motivazioni saranno pubblicate entro qualche mese. 

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