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Cronaca

Terrorismo, quattro arresti in Campania: perquisizioni nella Marca

L'associazione sovversiva “Ordine di Hagal” aveva sede nel Napoletano: gli arrestati sono accusati di aver progettato "azioni violente eclatanti" e di aver diffuso teorie neonaziste e negazioniste

Volevano compiere «eclatanti azioni violente» sia nei confronti di civili che delle forze di polizia, alcuni dei componenti dell'associazione sovversiva di stampo neonazista, negazionista e suprematista denominata «Ordine di Hagal» con sede a Marigliano, in provincia di Napoli.

Perquisizioni nella Marca

Contestualmente sono state eseguite anche 26 perquisizioni personali, domiciliari ed informatiche, nelle province di Napoli, Avellino, Caserta, Milano, Torino, Palermo, Ragusa, Treviso, Verona, Salerno, Potenza, Cosenza, Crotone, nei confronti di altre persone, alcune indagate ed altre emergenti dalle indagini, poiché in contatto con le persone arrestate attraverso social e canali neonazisti. Le 26 perquisizioni di martedì 15 novembre fanno seguito alle 30 già eseguite a maggio ed ottobre 2021 che avevano consentito la raccolta di numeroso materiale di propaganda, proiettili, armi soft air, abbigliamento tattico e ulteriori elementi indiziari che hanno suffragato la tesi investigativa. In particolare, dall’analisi dei dispositivi informatici sequestrati è emerso un canale Telegram, denominato “Protocollo 4”, elemento di contatto fra gli iscritti all’ “Ordine di Hagal” e costante strumento di diffusione e propaganda di teorie naziste, negazioniste, violente e suprematiste.

Le indagini

Sull'associazione si sono concentrate le indagini coordinate dalla Procura di Napoli, iniziate già nel 2019. L'ordinanza emessa martedì 15 novembre dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura partenopea, è stata eseguita da Digos e Direzione centrale della Polizia di prevenzione-Ucigos con il servizio di Polizia postale nei confronti di cinque persone.  Di queste, quattro sono state sottoposte alla custodia cautelare in carcere per associazione con finalità di terrorismo o eversione dell'ordine democratico, in quanto ritenuti gravemente indiziati di avere costituito, organizzato, promosso  e finanziato «un'associazione per delinquere, operante anche attraverso la diffusione del sito web dell'associazione "Ordine di Hagal" a carattere e finalità neonazista, suprematista e di discriminazione razziale, etnica, e religiosa». Gli arrestati sono anche indagati per avere compiuto attività di propaganda delle idee fondate sulla superiorità e sull'odio razziale ed etnico, e di istigazione a commettere atti di discriminazione e di violenza per motivi razziali ed etnici, fondati anche sulla minimizzazione in modo grave e sulla apologia della Shoah. La quinta persona è stata sottoposta all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria a Roma, per propaganda e istigazione a delinquere e discriminazione razziale, etnica e religiosa attraverso Facebook dove scambiava e diffondeva materiali, testi e video neonazisti e suprematisti sulla negazione o sull'apologia della Shoah e di altri crimini contro l'umanità.

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