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Cronaca Paese

Botte fuori da un supermercato, ex consigliere leghista chiede la messa alla prova

Danilo Mazzone, 56enne titolare della Cablomaz, azienda specializzata in impianti e apparecchi per la telefonia, ed ex componente del gruppo consigliare della Lega (oggi indipendente) a Paese aveva ricevuto un decreto penale di condanna che, in sostituzione a 3 mesi e 3 giorni di reclusione, stabiliva il pagamento di 23 mila e 500 euro per lesioni e minaccia ai danni di Raffaele Petricciuolo

Ha fatto appello contro un decreto penale che, a fronte di una accusa per per lesioni personali e minaccia, stabiliva una pena di 6 mesi e 6 giorni di reclusione, ridotta a 3 mesi e 3 giorni per il rito, in sostituzione il pagamento di 23mila e 500 euro. E, contemporaneamente, ha chiesto anche una misura alternativa, l'affidamento ai servizi in prova. Si conclude così la vicenda penale di Danilo Mazzone, il 56enne consigliere comunale di Paese, ex membro del gruppo della Lega oggi indipendente. L'uomo, titolare della Cablomaz, azienda specializzata in impianti e apparecchi per la telefonia, era finito nei guai per per aver rotto un braccio a Raffaele Petricciulo (lo stesso che aveva ricevuto una salva di pallini sparata il 21 maggio del 2020 da un fucile da caccia imbracciato da un 74enne affetto da demenza senile) al termine di una banale discussione nel parcheggio di un supermercato del capoluogo.

I fatti erano accaduti nel parcheggio del Lidl di Treviso il 2 ottobre del 2020. Il consigliere comunale era bordo della sua auto quando Petricciulo gli sarebbe sbucato di fronte all’improvviso in sella al suo scooter. Mazzone avrebbe frenato di colpo e i due si sarebbero scambiati degli insulti a distanza. Poi l’atmosfera si sarebbe fatta rovente: l’esponente leghista sarebbe sceso dall’auto e i due avrebbero iniziato a litigare, scambiandosi anche minacce. Poi sono passati alle vie di fatto e in un attimo Petricciuolo si è ritrovato a terra, dolorante ad un braccio. L’esito della visita in pronto soccorso parlò di una frattura e tempi di recupero che superavano i 40 giorni.

I guai giudiziari per Mazzone però non sono finiti. La prossima settimana dovrà presentarsi di fronte al giudice civile per affrontare il processo relativo ai danni che gli sono stati chiesti da Petricciuolo.

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