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Cronaca

Panto, respinto il ricorso delle assicurazioni: risarcimento legittimo ai figli

Dopo una causa durata tredici anni, la Corte di Cassazione ha messo la parola fine alla vicenda dando ragione agli eredi: non dovranno restituire i 750mila euro ottenuti dopo la morte del padre

Dopo un processo andato avanti per ben tredici anni, è arrivata in queste ore la sentenza della Corte di Cassazione sul processo che aveva visto coinvolti gli eredi di Giorgio Panto. L'imprenditore trevigiano aveva perso la vita nel 2006 mentre stava pilotando il suo elicottero sopra la laguna veneziana.

Come riportato da "Il Gazzettino di Treviso", nel maggio del 2007 i figli Kristian, Elisa e Thomas avevano incassato l'indennità prevista dalla polizza assicurativa stipulata con le compagnie "Spa Sasa Assicurazioni e Riassicurazioni" di Trieste e con "Vittoria Assicurazioni Spa". 750mila il totale della somma incassata dai tre eredi. A gennaio del 2008, però, la compagnia assicurativa Sasa aveva chiesto una perizia sull'incidente al sostituto procuratore di Venezia da cui era emerso che Panto stava pilotando l'elicottero con un tasso alcolico superiore ai limiti consentiti dalla legge. Le assicurazioni avevano chiesto agli eredi la restituzione del denaro ma loro si erano opposti dando inizio a un processo conclusosi solo nelle scorse ore con la sentenza definitiva della Corte di Cassazione: il giudice ha dato ragione agli eredi di Panto perché l'erogazione dei soldi da parte delle compagnie assicurative era avvenuta dopo che la notizia del tasso alcolemico di Panto era uscita sui giornali locali e al perito nominato dalle compagnie assicuratrici era stato concesso l'accesso agli atti.

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